No a cannabis e nuove tasse. Fi prepara la battaglia in aula

Gli azzurri decisi a cambiare il Milleproproghe, il pressing per cedolare secca e flat tax alle partite Iva

No a cannabis e nuove tasse. Fi prepara la battaglia in aula

No alla legalizzazione della cannabis, plastic e sugar tax da abolire, cedolare secca sugli affitti commerciali da ripristinare e detrazioni anche per le spese sanitarie in contante, poi la difesa delle partite Iva. Per Forza Italia, la conversione del decreto Milleproroghe 2019 è diventata l'occasione per cambiare qualche scelta del governo Conte II ai tempi supplementari.

Non sul reddito di cittadinanza che ieri Silvio Berlusconi ha definito una «paghetta offensiva», mentre servirebbe «una detassazione e una decontribuzione dei contratti di lavoro: tre anni per i contratti di praticantato e i successivi tre anni per i contratti di primo impiego». Nemmeno sulla riforma fiscale che verrà e che rischia, come ha osservato ieri il responsabile economico Renato Brunetta, di portarci in dote un aumento dell'Iva.

Tra i temi scelti dagli azzurri per il Milleproroghe c'è appunto il regime fiscale agevolato a beneficio delle Partite Iva introdotto dal governo Conte I. La tassa piatta per i liberi professionisti con redditi sotto i 65 mila euro, a partire dalle dichiarazioni di quest'anno, oltre ad essere esclusa per chi ha spese di personale dipendente oltre 20 mila euro, non sarà ottenibile nemmeno da chi ha percepito redditi da lavoro di importo superiore a 30mila euro.

Piccolo problema, i redditi della dichiarazione 2020 sono quelli relativi al 2019. Chi quindi l'anno scorso avesse fatto progetti sulla base delle leggi fiscali vigenti, oggi si ritroverà con un quadro normativo mutato dal Bilancio 2020.

Parla di «esodati della flat tax» Enrico Zanetti, ex viceministro dell'Economia, commercialista e guida di Eutekne.info. La norma di per se non è sbagliata «ma si cambiano le carte in tavola». Tra le proposte di modifica, quella di Claudia Porchietto. «La legge di bilancio ha pesantemente colpito il mondo delle partite Iva», ha spiegato il deputato e responsabile di Forza Italia per i rapporti con le professioni Andrea Mandelli secondo il quale ora «è doveroso che l'entrata in vigore dei nuovi requisiti per l'accesso al regime forfettario sia quantomeno posticipata per consentire a chi ne sarà colpito di adeguarsi al mutato contesto. Per questo ho presentato un emendamento che mi auguro tutte le forze politiche vogliano sostenere».

Altri emendamenti azzurri, quelli per abolire plastic e sugar tax. «Due nuovi assurdi balzelli che porteranno poche centinaia di milioni nelle casse dello Stato», ha osservato Stefania Prestigiacomo, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, ricordando il caso degli stabilimenti della Coca Cola che rischiano la chiusura. Forza Italia si è schierata anche per il ritorno della cedolare secca sugli affitti commerciali e hanno presentato un emendamento per superare il «divieto di detrarre spese per chi paga in contanti, prestazioni in ambito sanitario nelle strutture private», ha spiegato il deputato Raffaele Nevi. Anche in questo caso, una norma a svantaggio di dentisti o veterinari. Partite Iva che non stanno a cuore del governo Conte II.

Ieri ha tenuto banco anche il ritorno della liberalizzazione della cannabis light, previsto da un emendamento presentato da una trentina di

deputati di +Europa, Pd, M5S e Leu. «Forza Italia dice no, con forza e determinazione, a questa deriva. Non esistono droghe leggere o droghe meno dannose di altre», ha commentato la capogruppo azzurra Mariastella Gelmini.

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