Sul palco di Atreju, festival organizzato da Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni, Matteo Salvini ha risposto alle domande di Enrico Mentana.
Il vice premier leghista ha parlato della manovra, del reddito di cittadinanza, del decreto sicurezza-immigrazione e della fiducia che ha in questo governo. Matteo Salvini, infatti, ha ribadito a più riprese che "siamo al governo per starci 5 anni, quando prendo un impegno lo porto a termine". E tutte le misure che sta adottando servono a questo. Ma ad Atreju, il leader del Carroccio ha anche spiegato che avrebbe "preferito ci fosse stato un governo di centrodestra, ma se dovessi tornare indietro a tre mesi fa rifarei la stessa scelta perché penso che con tutti i limiti di un'alleanza composita gli italiani abbiano trovato una dignità".
Lega-FI
Ma le domande di Mentana non si fermano qui. E tra un'affermazione e l'altra, Salvini aggiunge che "per me il governo poteva essere allargato a Fratelli d'Italia, ma no a Forza Italia... Perché no a FI? Perché con Giorgia Meloni condividiamo certi valori e, per esempio io mi ricordo la battaglia di Roma che abbiamo combattuto soltanto in due contro tutto e tutti, mentre qualcuno sparava da fuori...". E a questo proposito, il ministro dell'Interno precisa che la Lega non sta adottando la strategia del doppio forno on M5s da una parte e FI dall'altra: "Con Berlusconi parlo solo per fare accordi locali".
La risposta di FI a Salvini
"Salvini cerca di avere la botte piena e la moglie ubriaca - dichiara Antonio Tajani a margine della kermesse di Fiuggi -. Ma credo che questo matrimonio tra Lega e M5s non sia un matrimonio di lunga durata. Sarà alla fine anche lui portato a dar vita a una coalizione di centrodestra anche per far nascere un nuovo governo". E a Tajani fa eco anche Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputato di Forza Italia.
In una nota, la deputata scrive: "Matteo Salvini dice che vorrebbe Fdi e non Fi al governo? Rilassati, Matteo. Siamo noi di Forza Italia a non essere interessati ad un governo che sull'economia va al traino dei Cinquestelle: aumenta tasse e burocrazia sui contratti di lavoro, crea ogni giorno nuovi disoccupati, mette a rischio i risparmi degli italiani e non è capace di decidere su niente, comprese le cose importanti come il crollo di un ponte di Genova o la salute dei nostri bambini coi vaccini. Non ci interessa un governo che ormai quotidianamente si produce in un attacco a corpi o organi dello Stato vilipesi, derisi e minacciati perché svolgono i loro compiti. E tu, Matteo, come fai a governare con loro?".
Elezioni europee
Dal palco romano, Matteo Salvini ha anche parlato delle elezioni europee, in particolare "dell'obiettivo di far uscire i socialisti" puntando a un'alleanza "fra populisti e popolari. Naturalmente alla Orban e non alla Juncker". Il ministro dell'Interno si è quindi augurato che l'alleanza dei populisti venga fatta con "i popolari alla Orban, non alla Juncker, anche perchè io con il Lussemburgo non ho un buon rapporto".
Il leader
del Carroccio ha anche affrontato il tema delle sanzioni dell'Ungheria e del fatto che non siano sostenute dal governo giallo verde: "Non hanno il sostegno del governo, perché sull'Ungheria decideranno gli ungheresi...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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