Il day after dei no vax è tutt'altro che rassegnato. Nemmeno la sentenza della Consulta basta a placare gli animi sulla legittimità del vaccino. Prima i non vaccinati chiedono la parola dei giudici, con una marea di ricorsi. Quando la parola arriva, dicono che è sbagliata. Intollerabile, per loro dire che non sia stato violato il diritto al lavoro. E invece chi al lavoro non ci è andato perchè non vaccinato non prenderà nemmeno lo stipendio dei mesi della sospensione.
«Una sentenza politica, che vorrebbe normalizzare una questione che ha diviso il Paese. Per dirla con una battuta: la Carta costituzionale è troppo grande per una piccola Corte» contesta Gianluigi Paragone, leader di Italexit. Molti parlano di giudici piegati sotto il potere delle multinazionali farmaceutiche. E ti pareva che alla fin fine non fosse ancora colpa di Bigpharma. «Un tempo - sostiene Paragone - le costituzioni si facevano per arginare il potere dei sovrani, oggi i nuovi sovrani sono evidentemente troppo forti per questi giudici costituzionali».
Cosa accadrà adesso? Stando a quanto viene annunciato sui social, la battaglia continuerà, in una resistenza che, oltre che insensata rischia di diventare patetica. L'idea che circola nelle chat dei no vax è non pagare le multe da 100 euro che verranno spedite gli over 50 che non hanno assolto all'obbligo vaccinale. «Intaseremo di ricorsi la macchina della giustizia, se la sono voluta». Le multe (quasi due milioni di cartelle) dovrebbero partire nonostante i tentativi della Lega di rinviare l'invio a giugno. Ma c'è un'incognita: la posizione del ministro della Salute Orazio Schillaci che a sorpresa (ma neanche tanto) fa retromarcia sulle sanzioni. O meglio, passa la palla ai colleghi dell'Economia e finanze. «Il discorso delle multe a chi non si è vaccinato riguarda essenzialmente il Mef e mi sembra che a tal proposito ci sia un'iniziativa parlamentare, un emendamento. Io voglio semplicemente ricordare che in Europa solamente due Stati avevano introdotto le multe: l'Austria e la Grecia, ma in realtà nessuno di queste due Stati che aveva introdotto le multe per chi non si vaccinava poi è andato effettivamente all'incasso. Quindi adesso aspettiamo, vediamo quello che accade, ma allo Stato richiedere le multe potrebbe costare più di quello che poi ne potrebbe derivare». Una dichiarazione scivolosa quella di Schillaci che, di fatto, suona come un invito a non pagare. Del resto è stato lui, qualche settimana fa, a decidere assieme al premier Meloni il reintegro anticipato dei sanitari no vax negli ospedali. Ora si lancia in un ulteriore atto di clemenza.
Mentre la sentenza della Corte Costituzionale sembra aver messo la parola fine alla pandemia, il virus non la pensa allo stesso modo: continua a circolare, ma con un tasso di positività lievemente inferiore rispetto alla prima metà di novembre.
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