Così i no vax fanno propaganda per i russi. Ma le fake news non si contano più

Una frangia estrema di no vax, sugli stessi canali Telegram con cui si scagliava contro Covid e vaccini, favorisce la propaganda di Putin negando l'evidenza: ecco cosa è stato scoperto

Così i no vax fanno propaganda per i russi. Ma le fake news non si contano più

Come trasformare le notizie in fake news: è quanto accade su alcune chat di Telegram che veicolano il pensiero russo storcendo la realtà. Già di per sè la questione è abbastanza grave ma la cosa sorprendente è che si tratta degli stessi canali con i quali i no vax, per mesi, hanno messo in piedi la loro folle propaganda contro i vaccini e il Covid-19: gruppi di utenti con migliaia e migliaia di iscritti che adesso sono dalla parte di Putin.

Il divieto dell'Ue

La scoperta è stata sconcertante: dopo che la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha fatto sapere con un tweet che avrebbe vietato il diffondersi delle falsità russe in Europa bloccando giornali quali Russia Today e Sputnik per non alimentare bugie e mistificazioni sulla guerra causata dal loro zar, Palazzo Chigi, dopo l'incontro con la direttrice del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Elisabetta Belloni, ha scoperto il riattivarsi di "canali dormienti" e nuove chat con l'obiettivo di favorire la propaganda russa nel nostro Paese.

Cosa è stato scoperto

Come detto, la particolarità di questo fenomeno che ha scoperto la nostra intelligence è che almeno quattro della chat più attive e messe sotto lente d'ingrandimento, sono le stesse che hanno veicolato messaggi negazionisti sul Sars-Cov-2 e totalmente contrarie ai vaccini. Non solo, ma sono le stesse che avevano diffusi messaggi contro Conte e Draghi e hanno aizzato una frangia estrema di no vax con i messaggi neofascisti che hanno portato all'assalto della Cgil nell'ottobre scorso. Per rimanere alla stretta attualità, poi, si tratta degli stessi canali che non più tardi di una settimana hanno messo in piedi i picchetti dei camionisti nelle strade del Sud. Di palo in frasca, adesso, parlano di Putin difendendo il suo operato.

La follia degli "ex" no vax

"Basta Dittatura", ad esempio, è il nome di una chat con quasi centomila utenti dove si è parlato del bambino morto a Kiev durante gli scontri. Ebbene, il delirio negazionista non ha confini. "Di bambini purtroppo ne moriranno tanti - scrivono - perché il regime di Kiev, pilotato dalla Nato e finanziato da Soros, non pare intenzionato a cercare una tregua. Ma ora il condizionale è d'obbligo". Per loro, il bimbo mostrato da tutti i Tg del mondo non è reale e la foto scattata "in posa". Un altro folle con il nick "Giù la mascherina" ha scritto che "i giornalisti sono con casco e giubbotto antiproiettile, l'abito ufficiale della "modalità guerra", proprio come quando sono con le mascherine, mentre dietro i cittadini ucraini serenamente fanno la coda all'ufficio postale".

Secondo questa gente e quanto si legge su Telegram, bunker e sirene sarebbero "tutte invenzioni" e la guerra sarebbe colpa degli ucraini che aggrediscono, non il contrario. E poi, falsi video che fanno credere come i militari russi siano accolti con applausi dai cittadini ucraini, soltanto questo serve a comprendere il capovolgimento della realtà. "L'esistenza di un'attività di disinformazione che ha come regista esplicito il Cremlino e interessa anche l'Italia non è una novità", afferma a Repubblica Enrico Borghi, responsabile sicurezza del Pd e membro del Copasir, spiegando come accade già del 2020 con l'inizio dell'emergenza Covid quando il Comitato di controllo sui Servizi ha verificato e attestato che "sono state diffuse contro il nostro Paese una serie di fake news virali sull'epidemia, originate da Russia e Cina".

Si tratta di operazioni che vanno da attacchi cyber allo spionaggio informativo, indirizzati verso alcuni Stati per destabilizzarli. "E uno di questi target è certamente l'Italia, che è uno dei perni dell'alleanza atlantica", conclude.

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