"Noi stiamo con Salvini: serve più equilibrio tra i poteri dello Stato"

Il vicepresidente di Forza Italia: "Meloni leader? Il più autorevole resta Berlusconi"

"Noi stiamo con Salvini: serve più equilibrio tra i poteri dello Stato"

È diretto verso la Sicilia, Antonio Tajani, in visita a Catania per portare la sua solidarietà a Matteo Salvini alla vigilia dell'udienza per il caso Gregoretti. Un appuntamento simbolico dove sarà presente anche Giorgia Meloni.

Presidente Tajani, per quale motivo oggi sarà accanto al leader della Lega?

«Siamo alleati di Salvini. Vogliamo portare un messaggio di solidarietà in un momento in cui c'è una vicenda giudiziaria legata alla sua attività di ministro. In un sistema democratico bisogna avere un equilibrio tra potere giudiziario, esecutivo e legislativo. Nessuno deve travalicare i propri confini».

Teme che la sua iniziativa possa essere identificata come un attacco alla magistratura?

«No, la nostra non è una azione contro i magistrati. Abbiamo sempre detto che l'Italia ha bisogno di una riforma della giustizia penale e anche civile. La questione è sempre stata politica, non personale».

Sono decenni che questa riforma viene invocata.

«Oggi ci sono ragioni ulteriori. Bisogna rivedere il sistema giudiziario, fiscale e burocratico per poter accedere al Recovery Fund e ai finanziamenti comunitari».

Come sta il centrodestra? Dopo le tante vittorie serve un salto di qualità?

«Serve un centrodestra di governo. È questo il salto di qualità. Non si può più ragionare in termini di un centrodestra di opposizione, serve una visione legata all'Occidente, europeista, filo-occidentale, fermo restando che europeista non significa avere la schiena piegata ma essere determinanti in Europa. La foto di Pratica di Mare con Berlusconi, Bush e Putin rappresentava l'Europa che portava la Russia verso l'Occidente. Berlusconi incarna un modello liberale, garantista, ma di governo».

La questione Mes, però, sembra dividervi.

«Il Mes è importante per tutelare la nostra economia e la nostre imprese, è un tema strategico. Così come è importante ribadire che l'Italia deve essere saldamente legata agli Stati Uniti, affrontare il problema cinese stando insieme agli americani, far capire agli americani che sbagliano a fare iniziative contro l'Europa. Il problema è la Cina, sbaglia il governo quando si getta nelle mani dei cinesi, vendere i porti di Trieste e di Taranto significa avere teste di ponte in Europa che portano prodotti e concorrenza sleale».

Il centrodestra oggi sarebbe pronto a governare?

«Certamente. Come Forza Italia siamo in grado di fornire uomini e donne con una cultura di governo. Non siamo un partito unico, siamo ancora in tre famiglie europee diverse, ma il dialogo tra noi è fecondo ed efficace».

Giorgia Meloni alla guida dei Conservatori Europei può rafforzare il centrodestra?

«È senz'altro un fatto positivo, dovrà portare maggiore cooperazione tra Popolari e Conservatori. Non dimentichiamo che io venni eletto presidente del Parlamento europeo con i voti dei popolari, dei liberali e dei conservatori».

Come vede Giorgia Meloni come leader del centrodestra?

«Oggi Berlusconi, Salvini e Meloni sono leader di partiti diversi, noi abbiamo Berlusconi. Al momento del voto decideremo insieme. Ora è importante costruire un centrodestra di governo. Di certo Berlusconi è il leader e l'uomo di Stato più autorevole che ha il centrodestra».

A qualche giorno di distanza dalle Regionali che giudizio dà di questo voto?

«Abbiamo confermato la guida di tutte le Regioni e ne abbiamo aggiunta una. Per quanto ci riguarda è chiaro che l'assenza di Berlusconi è stato un sacrificio, un peso enorme. In queste ore si valuta l'effetto che l'assenza di Trump avrà sulle presidenziali americane. Berlusconi è venuto meno quando stavamo organizzando le sue presenze sul territorio. Nel nostro simbolo c'è il nome Berlusconi.

L'emergenza causata dalla diffusione del coronavirus ha portato alla rielezione governatori inizialmente destinati alla sconfitta. Certo si può fare sempre meglio, ma non sono certo io quello abituato a parlare male degli alleati, Maramaldo è una figura che non mi piace».

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