L'iter parlamentare della manovra entra nel vivo. Ieri la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato non ammissibili circa mille emendamenti, un terzo del totale di quelli depositati. Si tratta, per lo più, di norme di dettaglio o ordinamentali che, generalmente, vengono espunte dalla legge di Bilancio perché non attinenti la materia.
Prosegue, pertanto, il dibattito interno alla maggioranza sugli emendamenti presentati da Forza Italia e sui quali il partito fondato da Silvio Berlusconi non intende arretrare perché considerati dirimenti nonché espressivi della linea politica del sodalizio azzurro. La trattativa sull'innalzamento delle pensioni minime a 600 euro, almeno per gli ultra 75enni, è destinata a proseguire. Il costo della misura non è elevatissimo anche se la maggioranza ha a disposizione solo 400 milioni per le proposte emendative cui forse aggiungere qualche altro centinaio di milioni risultante da altre leggi di spesa. Più complicata - per motivi di costo più che per divergenze politiche - la discussione sull'altra questione posta da Forza Italia, ossia la decontribuzione per i neoassunti under 36 (a cui si aggiungono anche donne e percettori di reddito di cittadinanza). La legge di Bilancio fissa lo sgravio a 6mila euro massimi per un anno. Gli azzurri vorrebbero che lo sgravio fosse totale. Si cerca ancora un punto di caduta. Quasi assodata, invece, la proroga al 31 dicembre delle dichiarazioni Cilas per accedere al Superbonus 110% (materia del dl Aiuti-quater), mentre è ancora in corso il dibattito sullo sblocco dei crediti d'imposta.
«Forza Italia, costruttivamente, ha aperto una riflessione sul tema pensioni, almeno per aumentare le minime agli ultra 75enni, considerato che i 62enni con 41 anni di contributi potranno ritirarsi dal lavoro con Quota 103», spiega il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo. Tra gli altri emendamenti che il partito vorrebbe portare avanti si segnalano quelli che escludono dalla tassa sugli extraprofitti del comparto energetico le imprese più piccole del commercio. Allo stesso modo, si vorrebbero prorogare le disposizioni del dl Liquidità che esentano le pmi dagli obblighi di riduzione del capitale sociale e quelle del dl Sostegni-ter sulla sospensione degli ammortamenti del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali anche nell'esercizio 2023.
Tra gli emendamento bocciati ieri quello sul finanziamento delle celebrazioni per il 150simo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, per l'istituzione della Fondazione Vittoriano e per il fondo di 300mila euro annui per la rievocazione storica de «La Girandola» di Roma. Resta fuori dalla manovra, inoltre, una proposta di FdI per una stretta sulla vendita dei tabacchi e una di Fi per il permesso retribuito ai lavoratori in caso di decesso o grave malattia dell'animale di affezione. Via una serie di micro-proposte come quelle dello stanziamento di fondi per le celebrazioni del Perugino e di Italo Calvino. Stop all'emendamento che proponeva l'istituzione dell'Associazione dell'Identità Ogliastrina e della Barbagia di Seulo e fuori anche quello sullo stanziamento di ridorse per il Parco nazionale di Portofino come per quello delle Cinque Terre. Bocciato anche un emendamento del leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni per la revoca del memorandum Italia-Libia sui migranti.
Più complesso, invece, il raggiungimento di un compromesso in maggioranza sui fondi per le forze dell'ordine (di cui quando la manovra si discuteva al Senato si faceva promotore Maurizio Gasparri).
È stato bocciato un emendamento di maggioranza per la stipula di polizze assicurative per la tutela legale e la copertura della responsabilità civile verso terzi. No anche alla ricostituzione della Forestale. Oggi alle 15 saranno definiti i testi segnalati, ovvero i 450 emendamenti ritenuti prioritari dalle forze politiche, 200 per la maggioranza e 250 per l'opposizione.
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