"Non ha senso parlare di extraprofitti. Ci sono solo utili regolarmente tassati"

Il responsabile di settore che ha organizzato a Milano il maxi-convegno sull'economia: "I banchieri possono contribuire, ma solo di loro volontà"

"Non ha senso parlare di extraprofitti. Ci sono solo utili regolarmente tassati"
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Durante la Giornata dell'Economia di sabato scorso in Regione Lombardia, organizzata da Maurizio Casasco, parlamentare di Forza Italia alla sua prima legislatura e responsabile del dipartimento Economico del partito, è stato ribadito a gran voce da Antonio Tajani il no alla proposta di tassare i cosiddetti extraprofitti delle banche e delle assicurazioni. Alimentando il dibattito all'interno della stessa maggioranza di governo.

Onorevole Casasco perché questa forma di tassazione non va bene?

«Innanzitutto perché già la dicitura «tassare gli extraprofitti» è sbagliata dal momento che l'extraprofitto non esiste. Esiste il profitto. E quello è già regolarmente tassato. D'altronde chi investe ha diritto di quel profitto, senza il quale anche il suo ruolo economico e sociale verrebbe meno».

La tassa sull'extraprofitto non va ma il contributo volontario sì. Perché?

«Perché l'imprenditore, in questo caso il banchiere, sa di cosa dispone e può decidere in autonomia di fornire un contributo volontario. Il che sarebbe pure giusto dal punto di vista della tenuta del sistema sociale».

Perché dunque questa contrapposizione con i vostri alleati?

«Perché la cultura liberale non ammette la contrapposizione tra imprese, famiglie e banche. Sono tutte istituzioni che fanno parte dello stesso organismo sociale. Un sistema bancario solido può soltanto fare del bene e aiutare le imprese a crescere. E un'economia in salute è la principale garanzia della tranquillità delle famiglie. Sbagliato insomma mettere in contrapposizione banche e contribuenti. D'altronde le banche devono assorbire 300 miliardi di titoli di Stato per sostenere il debito pubblico. Non è un compito di secondo piano».

È possibile che la prossima legge di bilancio porti un nuovo aumento delle pensioni minime.

«Sono da sempre una delle principali preoccupazioni di Forza Italia. Per Berlusconi è sempre stata una priorità. Cercheremo entro la fine della legislatura di raggiungere l'obiettivo che lo stesso Cavalliere si prefiggeva in campagna elettorale: arrivare a mille euro per le minime. Per ridare dignità alle persone».

Banca d'Italia esprime perplessità sull'intenzione del governo di conservare il taglio del cuneo fiscale.

«Il taglio del cuneo fiscale è stato fatto meritoriamente da questo governo in un momento in cui l'inflazione era elevata e in cui la contrattazione collettiva non riusciva a stare al passo con il costo della vita. È vero che ci sono vincoli comunitari ma per quanto possibile cercheremo di renderlo strutturale».

Invece di tagliare gli extraprofitti, Tajani propone di guardare ai giganti del web e alla tassazione che li riguarda, considerata iniqua.

«Al momento è al 15 per cento. Questo tuttavia non è un tema italiano. È una questione che riguarda tutta l'Unione europea. Il nostro confronto deve essere con il sistema americano, senza però dimenticare che ci sembra davvero iniquo tassare al 15 per cento queste imprese mentre i salariati hanno un Irpef che supera il 30 per cento».

Intanto la Cgil ha già annunciato uno sciopero generale per i probabili tagli alla sanità e alla scuola nella prossima legge di bilancio.

«Gli scioperi e le proteste sono sempre legittimi ma almeno dovrebbero aspettare che le cose accadano. Fare scioperi a prescindere non va bene. È soltanto ideologia.

D'altronde il sindacato dovrebbe riconoscere che fin quando è stata al potere la sinistra il cuneo fiscale non è mai stato toccato. Per non parlare del fatto che la spesa pubblica vale più della metà del Pil e questo ci ha messo sotto la lente dell'Unione europea. Non si tratta di tagliare, si tratta semmai di rendere più efficiente la spesa».

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