O Ryanair si adegua e rispetta le regole anti-Covid o tutti a terra. Suona più o meno così l'aut aut dell'Enac alla low-cost più famosa, contenuto in una lettera che l'ente nazionale dell'aviazione civile ha inviato alla compagnia, informando contestualmente l'omologa autorità irlandese delle sistematiche violazioni delle norme sanitarie disposte dal governo italiano a protezione della salute dei passeggeri.
A bordo degli aerei Ryanair, che come gli altri possono viaggiare al 100% della capienza a patto che vengano rispettate alcune condizioni, tra le quali il ricambio dell'aria ogni tre minuti e l'adozione dei filtri Hepa, le direzioni aeroportuali dell'Enac hanno riscontrato che non viene osservato l'obbligo di distanziamento tra i passeggeri e sono disattese anche le condizioni che consentono la deroga a tale distanziamento. Come per esempio l'uso delle mascherine. Sui velivoli della low-cost, a quanto pare, non si bada troppo alle misure anti-contagio e ad evitare assembramenti nelle procedure di imbarco, soprattutto al momento di depositare il bagaglio a mano nelle cappelliere o quando si deve recuperare prima dello sbarco. Tutto falso per la compagnia. Una questione di salute pubblica, invece, per l'Enac. Di qui l'ultimatum: qualora dovessero perdurare da parte di Ryanair le violazioni delle norme e i comportamenti scorretti e irrispettosi delle misure sanitarie vigenti in Italia, nei confronti della compagnia aerea verrà disposto un provvedimento di esclusione della possibilità di derogare all'obbligo del distanziamento, con la conseguenza che il riempimento dell'aeromobile sarebbe consentito solo fino al 50% della capacità. Una possibilità, quella di volare con gli aerei mezzi vuoti, che era stata esclusa dal proprietario della compagnia irlandese all'inizio della fase due, quando ancora non erano state introdotte le deroghe. Parlando con il Financial Time il Ceo di Ryanair, Michael O'Leary, aveva avvertito che i voli non sarebbero ripresi se fosse stato necessario lasciare vuoti i posti nella fila centrale per mantenere le distanze di sicurezza. Alla fine è stato deciso che gli aerei potessero volare pieni derogando al distanziamento a certe condizioni, ma su quelli Rynair le disposizioni previste del governo italiano per limitare il rischio sanitario secondo l'Enac vengono troppo spesso disattese. E nel caso venisse accertata l'ulteriore inosservanza degli obblighi previsti dalle norme nazionali, l'ente per l'aviazione civile sarà costretto a sospendere il trasporto aereo negli scali nazionali, chiedendo al vettore di provvedere, contestualmente, alla riprotezione di tutti i passeggeri già in possesso di titolo di viaggio.
Per l'Enac le misure che prevedono sugli aerei l'obbligo della mascherina e il distanziamento (lì dove non si possono
rispettare le condizioni previste dagli allegati tecnici del Dpcm in vigore) sono disposizione di carattere sanitario, e non aeronautico, che devono essere fatte rispettare dagli stessi operatori a bordo degli aeromobili.
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