"La nostra svolta nella cultura: mai così tanti visitatori nei musei"

Il ministro Sangiuliano: "Prima non aprivano a Ferragosto e nei festivi, con noi è cambiato tutto". E oggi i dirigenti sono tutti convocati in ufficio

"La nostra svolta nella cultura: mai così tanti visitatori nei musei"
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Tutti convocati. È un Ferragosto di lavoro quello del ministro della Cultura. Al ministero di Via del Collegio Romano, la giornata di festa diventerà l'occasione per mettere attorno a un tavolo i direttori generali e i capi dipartimento per fare il punto sui progetti, proposte e nuove iniziative. Una riunione che lo scorso anno venne raccontata come monito, messaggio simbolico e richiamo all'efficienza, ma che oggi diventa l'occasione per fare il punto sullo stato di salute dei musei in Italia e per ragionare sulle azioni da mettere in campo.

L'obiettivo? Mantenere elevati standard di qualità anche nel cuore del mese di agosto e tentare di superare, a fine anno, il 2023, vero annus mirabilis per il settore museale italiano. «Vi ricordate i titoli dei giornali che parlavano di beffa di Ferragosto per indicare quando i turisti stranieri e italiani trovavano chiusi alcuni importanti musei?» dice a il Giornale il ministro. «Non avviene più con l'organizzazione delle aperture festive, a Ferragosto, come a Pasqua e in altre giornate».

La soddisfazione per il cambio di passo del Sistema Italia in termini di offerta culturale è palpabile, un cambio di passo certificato dal miglior anno di sempre in termini di visite e di introiti. «Ho definito i musei come la geografia identitaria della Nazione. Del resto l'articolo 9 della Costituzione parla di Nazione. Sono i numeri a parlare. Nel 2023 visitatori e incassi nei musei e nei parchi archeologici statali sono stati i più alti mai registrati nelle serie storiche del Ministero della Cultura, con ben 57 milioni e 730.502 ingressi per un introito di 313,9 milioni. Rispetto al 2022 ciò corrisponde a un aumento di 10,7 milioni di visitatori (+23%) e di 79,3 milioni di euro (+34%). Questi dati superano i picchi di 55,3 milioni di visitatori e di 242,4 milioni di euro registrati nel 2018 e 2019, con un incremento del 4% e del 30%». Non si tratta soltanto di mettere nelle condizioni i musei di rendere al meglio, ma anche di aumentare l'offerta.

«Abbiamo istituito 17 nuovi musei autonomi e riaperto spazi a lungo chiusi al pubblico, come il Sommoportico del Vittoriano, la Domus Tiberiana al Palatino o il Museo archeologico agli scavi di Ostia Antica a Roma, il Museo Libero D'Orsi' di Castellammare di Stabia o il Museo Correale a Sorrento. Così come molte sono state le inaugurazioni di nuovi spazi, come il Museo Enrico Caruso a Palazzo Reale di Napoli o il Museo archeologico di Capri con l'allestimento L'Isola dei Cesari', che raccoglie molti reperti finora custoditi nei depositi di diversi musei campani. È prossima poi l'apertura del Museo della lingua italiana a Firenze».

Il prossimo passo sarà il raddoppio di alcuni grandi musei: il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che acquisirà nuovi spazi presso l'Albergo dei Poveri, che verrà ristrutturato con un investimento di 240 milioni per divenire una grande public library; la Pinacoteca di Brera, con il completamento entro il 7 dicembre dei lavori a Palazzo Citterio. E poi naturalmente la Galleria degli Uffizi, con le nuove sale dedicate alla pittura fiamminga del Quattro e Cinquecento, in vista delle nuove sedi a Careggi e Montelupo Fiorentino.

Ci sono poi le scelte strategiche a favore della sostenibilità economica del sistema. «Da luglio dell'anno scorso è stato introdotto il titolo di accesso a pagamento per il Pantheon, uno dei monumenti iconici della romanità, con un incasso medio mensile di un milione, mentre da maggio di quest'anno la stessa decisione è stata presa per il Complesso Monumentale dei Girolamini: se la cultura ha un valore, è giusto che vi corrisponda un prezzo» continua Sangiuliano. Nel personale bilancio del ministro figura naturalmente il successo della mostra dedicata a Tolkien o di quella sui bronzi di San Casciano e la soddisfazione per la nascita di due nuovi musei dedicati alla memoria della Nazione: il Museo della Shoah e il Museo del Ricordo.

Infine un «attestato» arrivato da

Bruxelles. «L'Unione europea ci riconosce, attraverso una bella lettera della commissaria Iliana Ivanova, di essere tra i migliori per la capacità di spesa dei fondi Pnrr in ambito culturale. Abbiamo conseguito tutti i target».

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