Nove milioni di elettori. A tanto ammonta il capitale inutilizzato del centrodestra. Con Matteo Salvini che rifiuta ogni ipotesi di alleanza a livello nazionale, gli elettori del centrodestra senza una patria politica sono sempre di più.
Votanti disorientati dalle fratture interne allo schieramento alternativo alla sinistra, spersi tra frazionamenti interni ai singoli partiti e rivalità personali. L'astensionismo, a destra, non accenna insomma a diminuire, come ricorda anche Italia Oggi: un segmento di elettorato - di milioni di persone, intendiamoci - che potrebbe essere maggioritario e che invece soccombe, anche nei sondaggi, di fronte alla compattezza della leadership, a sinistra, di Matteo Renzi.
Intervistato da ilGiornale.it, il sondaggista Nicola Piepoli spiega: "In Italia il centrodestra è sempre stato superiore al centrosinistra, anche se ora ha una maggioranza apparente in termini di voti. Ma se fossi nel centrosinistra starei attento: il Pd non deve fidarsi dei sondaggi. Storicamente, anche il Pci non riuscì mai a superare la Dc, ma solo a raggiungerla, nel 1984, subito dopo la morte di Berlinguer. E anche quello era un calcolo fatto senza tener conto dei partiti a destra dei democristiani."
"Nessuno può dire con certezza se questa massa di elettori accorrerà alle urne all'improvviso, ma è un'eventualità plausibile - prosegue Piepoli - Se il centrodestra trova un leader come Renzi, può farcela. Salvini? Non so se può coprire tutto il bacino dei moderati..."
Il centrosinistra insomma sta beneficiando di una
congiuntura favorevole e della compattezza che Matteo Renzi riesce a conferire al Pd: ma il centrodestra, in potenza, nelle urne può "pesare" molto di più. Ora, dalla potenza, deve solo passare all'atto.
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