"Mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita" pur avendo "solo esercitato la legge". Angelino Alfano, ospite di Agorà, commenta così le polemiche scaturite dopo la sua circolare indirizzata ai prefetti per annullare la trascrizione delle nozze gay.
"Quello che mi ha davvero impressionato ieri, a fronte di una direttiva ai prefetti che li invita a invitare i sindaci a rispettare le leggi e a non fare in Italia cose che le leggi non prevedono è che mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita: da parte di associazioni e di giornalisti, e oggi da parte di titoli di giornali e di esponenti politici. Sulla registrazione delle nozze gay all'estero ho solo esercitato la legge. Sulle unioni di fatto sono laico, ma la famiglia non si tocca. Il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna", ha aggiunto il ministro dell'Interno.
Che poi ha precisato: "Se c’è da intervenire anche dal punto di vista legislativo per sistemare meglio la relazione dal punto di vista patrimoniale di una coppia non sposata noi siamo pronti e disponibili: siamo persone di questo secolo, non oscurantismi e abbiamo un grande rispetto per l’affettività di tutti. Nel Codice civile ci sono già degli strumenti che consentono alcune tutele. Ma distinguo i piani: bene le tutele patrimoniali, ma la famiglia e il matrimonio non si devono toccare, siamo contrari".
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