Prima domenica di dicembre di forte maltempo in gran parte d'Italia, al nordest in particolare, con allerta rossa su alcuni settori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e sulla Provincia Autonoma di Bolzano. Una notte di paura per gli abitanti e di interventi senza sosta per i vigili del fuoco per mettere in sicurezza le zone più sferzate dai temporali e dai forti venti che hanno provocato esondazioni e crolli. E oggi le condizioni meteo non prevedono miglioramenti.
La ferrovia del Brennero è stata interrotta per motivi di sicurezza e anche la A22 in direzione nord e una cinquantina di altre strade. La neve ha provocato forti disagi in Alto Adige, dove 10mila utenze sono rimaste senza corrente e in diverse zone per sicurezza oggi asili e scuole rimangono chiusi. Ma è nel Bellunese che le piogge hanno provocato i danni maggiori, tra dissesti, frane, alberi caduti e allagamenti, dopo l'esondazione del Meschio a Cordignano. La situazione più delicata nel comune di Alpago, colpita da «bombe d'acqua» di oltre 300 millimetri. Alcune frazioni sono isolate e 76 ospiti non autosufficienti di una casa di riposo sono stati evacuati con le ambulanze. Tragedia sfiorata a Gosaldo, dove un mezzo dei pompieri è precipitato nel greto di un torrente dopo il crollo di un piccolo ponte. Fortunatamente gli occupanti del mezzo si sono resi conto dei primi segnali del cedimento e sono riusciti a mettersi tutti in salvo. Il crollo de ponte ha lasciato isolata la piccola frazione di Rent. Viabilità difficile nella zona anche a causa delle forti nevicate sopra i 1.500 metri, che in alcuni punti hanno fatto accumulare oltre un metro di coltre bianca. Molti gli operatori agricoli che si sono mobilitati con trattori e altri mezzi per sgomberare strade a Cortina e in tutta la parte alta della provincia. Sulle Dolomiti di Sesto e sulla Marmolada il rischio valanghe è massimo. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto ai cittadini ad evitare di dirigersi verso il Bellunese. «Collegamenti e viabilità sono in crisi per le piogge, le nevicate e i conseguenti smottamenti. Lasciamo spazio ai mezzi di soccorso!», l'appello lanciato via Facebook.
Il maltempo non ha risparmiato il Piemonte, la Lombardia e la Toscana. Disagi si sono registrati in Valtellina e Valchiavenna, dove sul fondovalle si sono abbattute piogge battenti e nevicate a quote basse con torrenti in piena. Tanta neve a Bormio e Livigno. A Santa Caterina Valfurva è stata rinviata a oggi per pioggia la seconda gara di Coppa del Mondo. Lo Spluga, che collega provincia di Sondrio alla Svizzera, è chiuso per troppa neve. In Emilia Romagna, invece, il Secchia è in piena e il Panaro è esondato, a monte dell'abitato di Nonantola, nel modenese, costringendo 60 famiglie a lasciare le proprie case e a cercare aiuto presso le aree di assistenza organizzate. Un evento dovuto a una situazione meteo definita dai tecnici più che eccezionale, che ha sommato lo scioglimento della neve in quota alle piogge a carattere torrentizio, che in 24 ore hanno fatto salire il Po di oltre 2,5 metri. L'Emilia Romagna ha avviato l'iter per chiedere al governo lo stato di emergenza.
La Coldiretti ha calcolato milioni di euro di danni all'agricoltura tra produzioni, strutture e macchinari finiti sotto il fango. Anche il sud è stato flagellato dalle piogge. In provincia di Potenza, a Pignola, un uomo è morto travolto dalle acque di un canale. Quando i vigili del fuoco sono intervenuti per soccorrerlo era troppo tardi.
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