Nuova Zelanda "smoke free". Mai più sigarette per i nati dal 2009

"Ho smesso di fumare, vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà a dirotto", scriveva Woody Allen

Nuova Zelanda "smoke free". Mai più sigarette per i nati dal 2009

«Ho smesso di fumare, vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà a dirotto», scriveva Woody Allen. Non conosciamo le previsioni del tempo per la Nuova Zelanda, ma certamente il governo locale si attende risultati un po' più sostanziosi rispetto a sette giorni di vita da trascorrere al riparo di un ombrello con la legge che entrerà in vigore con il nuovo anno. Dal 2023, infatti, non potrà acquistare sigarette chi è nato dopo il 1° gennaio 2009. Ecco quindi profilarsi la prima generazione senza tabacco, perché qui non si tratta semplicemente di vietare il fumo agli «under 14», ma si stabilisce che chi è nato dopo una certa data non potrà mai comprarsi un pacchetto, nemmeno quando crescerà. Se nel 2023 il fumo sarà impedito ai quattordicenni, l'anno dopo sarà off limits per i quindicenni e poi toccherà ai sedicenni. Del resto il problema presto potrebbe non porsi più: Wellington ha infatti l'ambizioso obiettivo di rendere il Paese «smoke free» a partire dal 2025, ovvero tra poco più di due anni. «Un obiettivo a portata di mano», spiegano dal governo.

Si tratta della prima misura del genere al mondo. «Vogliamo assicurarci che i giovani non inizino mai a fumare, quindi renderemo un reato vendere o fornire prodotti del tabacco fumato a nuove coorti di giovani. Migliaia di persone vivranno vite più lunghe e più sane e il sistema sanitario guadagnerà 5 miliardi di dollari non avendo bisogno di curare le malattie causate dal fumo, come numerosi tipi di cancro, infarti e ictus», esulta il ministro della salute Ayesha Verrall. La legge sarà accompagnata da una serie di misure che puntano a rendere sempre più disagevole procurarsi del tabacco. La nicotina contenuta nelle sigarette sarà drasticamente ridotta e i prodotti a base di tabacco saranno venduti solo in 600 esercizi commerciali specializzati, invece che nei 6mila negozi attualmente autorizzati, tra i quali anche cornershop e supermercati. Saranno anche aumentati i finanziamenti per i servizi e le campagne sanitarie con servizi specifici per le comunità Maori e del Pacifico. «Per decenni - spiega Verrall - abbiamo permesso alle aziende del tabacco di mantenere la loro quota di mercato rendendo il loro prodotto mortale sempre più attraente. È disgustoso ed è bizzarro. In questo paese abbiamo più regolamenti sulla sicurezza della vendita di un panino che su una sigaretta.

In Nuova Zelanda i tassi di fumo sono già in calo: attualmente fuma l'8 per cento della popolazione contro il 9,4 per cento dello

scorso anno. Alcuni si sono spostati dalla sigaretta al vaporizzatore, che ha fatto registrare un aumento dal 6,2 per cento all'8,3. I vaporizzatori non sono interessati dalle nuove misure che saranno introdotte nel 2023.

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