Rallentare le somministrazioni delle prime dosi, se necessario, per garantire i richiami nei tempi previsti. Questa l'indicazione del commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Poi in agosto (verso la fine viste le disdette causate dalle partenze) sarà possibile accelerare il ritmo delle vaccinazioni giornaliere che al momento si attestano intorno al mezzo milione quotidiano. Impossibile raggiungere l'obiettivo di 700mila inoculazioni giornaliere auspicato settimane fa quando non era ancora esploso il «caso» AstraZeneca. Ora che le seconde dosi dei vaccini a vettore virale possono essere somministrate soltanto agli over 60 è necessario centellinare quelle a mRna a disposizione, Pfizer e Moderna. Dunque la Lombardia a partire dal 10 luglio frenerà sulle prime dosi. Una decisione presa dalla Regione alla luce della necessità di garantire i richiami con Pfizer e Moderna anche agli under 60 che avevano avuto come prima dose AstraZeneca. Non un vero e proprio stop alle prenotazioni come ha fatto il Lazio che ha rinviato di un paio di settimane le prime dosi prenotate a partire dall'11 luglio in poi. Per la Lombardia si tratta di una decelerazione. A partire dal mese di agosto però l'assessore al Welfare e vicepresidente della Lombardia, Letizia Moratti, conta sulle rassicurazioni avute dal commissario Figliuolo e annuncia l'arrivo in Lombardia di oltre un milione di dosi: 664.560 di Pfizer e 391.100 di Moderna. Sarà così possibile «mettere a disposizione dei cittadini lombardi ben 500.000 nuovi slot a partire dal 23 agosto», promette la Moratti.
Intanto però per questo mese di luglio la struttura commissariale ha dovuto riprogrammare le agende regionali delle somministrazioni visto il cambio di regole in corsa: i vaccini a disposizione per gli under 60 non sono più quattro ma due visto che il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato l'uso dei vaccini a vettore virale, Astrazeneca e Johnson & Johnson agli over 60. Le dosi di Pfizer e Moderna a disposizione per questo mese sono circa 15 milioni. Per il commissario «non c'è un problema di quantità» ma di bilanciamento nell'uso delle dosi a disposizione. Vanno privilegiate le seconde dosi perché il richiamo va garantito nei tempi previsti. Oltre al Lazio e alla Lombardia anche altre regioni segnalano difficoltà. Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, è orientato a sospendere le prenotazioni per la fascia 20-59 anni fino al 15 di agosto a causa della «scarsità di dosi». Dalla Campania si segnala un meno 38 per cento nelle forniture previste in luglio che comporta come conseguenza lo stop alle prime dosi che l'Umbria ha già messo in atto. In Puglia ieri l'assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, ha confermato lo slittamento delle prenotazioni delle prime dosi per gli under 30 a partire da oggi per garantire i richiami.
Da registrare a proposito di richiami la polemica aperta sul suo profilo Facebook dall'immunologa Antonella Viola. Nel mirino della Viola la scelta del Lazio di proporre anche agli under 60 il richiamo con AstraZeneca, anticipando addirittura la somministrazione rispetto alle 12 settimane previste.
L'immunologa critica la scelta perché non rispetta le indicazioni del Cts che raccomanda l'eterologa con mRna per i più giovani lasciando però libertà di scelta alla luce di un consenso informato. Bisogna però precisare che Ema, l'Agenzia Europea del Farmaco, non ha mai dato controindicazioni specifiche per il richiamo con vaccino a vettore virale anche per gli under 60.
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