Così l'Italia a un passo dalla Grecia

La politica del rigore a spese dei cittadini dalla Germania arriva agli Stati satellite. Per salvarsi i conti, l'Inps propone tagli e tasse alle pensioni

Così l'Italia a un passo dalla Grecia

Meno pensioni per tutti. Questa la proposta che Tito Boeri, nominato da Renzi presidente dell'Inps, mette in campo per salvare i suoi conti. La politica del rigore a spese dei cittadini discende da Berlino fino nel cuore dei paesi satelliti della Germania. Merkel dispone, Renzi esegue. E del resto non potrebbe fare diversamente, non essendo un premier eletto ma nominato, come i suoi due predecessori. Un dipendente, di fatto, di Germania e Francia che, via Napolitano, nel 2011 sospesero la sovranità dell'Italia. Pensavamo che la lezione greca, il referendum e quant'altro, avesse fatto aprire gli occhi, a Berlino come a Roma. Evidentemente non è così. Si continua sulla stessa linea: più tasse, meno pensioni, e tutti zitti, perché c'è l'Europa che è bene assoluto da tutelare.

Non ci stiamo. Il bene assoluto, per noi, sono le nostre famiglie, i nostri anziani e le nostre imprese. Che all'Europa, alla Grecia e a molti altri hanno già dato e fin troppo. Che i conti dell'Inps siano un disastro non lo scopriamo certo oggi. Ma per raddrizzarli non si può e non si deve tagliare pensioni, chiedere ulteriori contributi di solidarietà o cose simili. La via maestra dovrebbe essere quella di immettere nel mercato nuovi «pagatori» di contributi pensionistici. Cioè creare posti di lavoro. Come? C'è un solo modo, ed è semplice: abbassare le tasse alle imprese e alle famiglie. Ma non dello zero virgola, come qualcuno ogni tanto ipotizza, che sarebbe come pretendere di curare il cancro con l'aspirina. Dimezzare le tasse è l'unico modo per rilanciare sviluppo, consumi, occupazione, attirare capitali e investimenti.

L'Inps si salva se si tagliano le tasse, non le pensioni come vorrebbe la Merkel. Alla quale va benissimo che il nostro Paese, cioè le nostre imprese, resti in recessione e difficoltà. Così gli affari li fanno i tedeschi e il Quarto Reich cresce. Siamo ancora in tempo a non fare la fine della Grecia, a non dovere mandare il nostro premier - come ha fatto ieri Tsipras - a elemosinare aiuti e sconti davanti al più inutile dei parlamenti, quello appunto europeo.

Ma basta con il rigore fine a se stesso, con la sacralità dei trattati e dei parametri in essi contenuti. L'Europa si arrabbia e minaccia? Pazienza, meglio un brutto processo a un bel funerale. O come dice quel proverbio: che senso ha vivere da poveri per morire da ricchi?

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