Nuvole e fake news verso il Conclave. Minaccia di Müller. "Rischio scisma"

Prime pressioni sui cardinali. Il tedesco al "Times": "Basta eretici, serve unità"

Nuvole e fake news verso il Conclave. Minaccia di Müller. "Rischio scisma"
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Una preghiera per il Papa e un pensiero al futuro della Chiesa, senza tralasciare i problemi che riguardano il mondo, dalle guerre alla crisi climatica. Dopo aver preso le primissime decisioni sui riti di questi giorni e sui novendiali, i cardinali giunti a Roma per il conclave (erano 113, tra elettori e non elettori, alla congregazione di ieri mattina) hanno iniziato il confronto che li porterà, la prossima settimana, a una discussione più specifica sull'identikit del nuovo Papa.

In 34 ieri hanno tenuto un discorso, anche stamattina sono previsti interventi, il cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio che presiede le congregazioni, ha proposto la lettura dei primi capitoli della Costituzione Apostolica «Universi Dominici Gregis», sulla sede vacante e l'elezione del nuovo Papa, per un ripasso generale. «Al termine è iniziata una riflessione condivisa sulla Chiesa e il mondo», ha fatto sapere il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni. Siamo entrati in una fase in cui, ormai alla vigilia del funerale, i porporati cominciano a discutere anche di questioni più programmatiche.

Ma sulle prime riunioni si abbatte come un temporale l'intervista del cardinale Gerhard Müller, ex prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, indicato come una delle voci tradizionaliste più autorevoli in seno al Sacro Collegio e già critico su aspetti del pontificato di Francesco. Evitare l'elezione di «un papa eretico», che rappresenterebbe «una catastrofe» per la Chiesa e la sua unità. Il porporato tedesco 77enne si è spinto a evocare indirettamente addirittura l'ombra di un ipotetico scisma. E ha sollecitato il conclave a eleggere qualcuno che sia «in grado di unificare la Chiesa nella verità»: invocando una svolta rispetto all'eredità di papa Bergoglio. «Non si tratta di uno stupido gioco di potere come nel film Conclave. Spero solo che i cardinali non si facciano influenzare dalla lettura dei titoli di stampa. Francesco è sempre stato ben visto dai media e quindi c'è il rischio che qualcuno dica: Dobbiamo andare avanti così». Muller respinge l'idea della divisione fra progressisti e conservatori: «Il Papa deve essere ortodosso. La questione non è fra conservatorismo e progressismo, ma fra ortodossia ed eresia. Un papa eretico, che cambiasse direzione ogni giorno a seconda di quello che dicono i media, sarebbe catastrofico».

Anche i cardinali residenti nei Paesi più remoti iniziano ad arrivare: ieri pomeriggio il cardinale gesuita di Hong Kong, Stephen Chow, si è raccolto, commosso, in preghiera davanti al feretro di Francesco. Come lui tanti altri confratelli appena arrivati a Roma dopo viaggi intercontinentali. «È davvero il momento della preghiera, è troppo presto per parlare di papabili», commenta a mezza bocca un cardinale in servizio in Vaticano, «c'è chi si sta già spendendo per organizzare alleanze, ma penso che sia inutile perché mancano all'appello ancora troppi elettori. Penso che alla fine, però, prevarrà il buon senso». Un altro porporato invece mette in guardia dalle «lingue troppo lunghe», ossia quei cardinali che parlano pubblicamente, lanciando messaggi sulla scelta del nuovo Papa che mirano a intimorire una parte degli elettori.

In effetti, sembra essersi messa in moto una macchina «infernale», come se qualcuno voglia mettere le mani sul conclave per condizionarlo a suon di bufale: la conferma arriva da un altro cardinale che ha partecipato alla terza riunione: «Qualche fake news, devo ammetterlo, inizia a circolare», rivela a Il Giornale, chiedendo l'anonimato, «un confratello asiatico mi ha chiesto se fosse vera una storia scandalosa riguardante uno dei cardinali miei conterranei più in vista. Nel mio servizio mi sono occupato anche di queste questioni e sapevo per certo che non era vero. L'ho tranquillizzato e ci siamo resi conto entrambi che il diavolo è sempre al lavoro».

I cardinali hanno anche scelto i due ecclesiastici che proporranno ai cardinali delle meditazioni, prima del conclave, così come previsto dalla Universi Dominici Gregis: sono il cardinale Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, storico predicatore della casa pontificia che terrà la meditazione che aprirà il Conclave e il 68enne Donato Ogliari, Abate di San Paolo fuori le Mura. Il frate benedettino terrà la prima riflessione, prevista per la prossima settimana. Sempre nei prossimi giorni dovrebbero iniziare anche i lavori all'interno della Sistina, per preservare il pavimento, montare la stufa e il comignolo.

Il compito di bruciare le schede e inserire nella stufa la pastiglia chimica che dà il colore al fumo spetta all'arcivescovo brasiliano Ilson de Jesus Montanari, segretario del Conclave. Per lui, al termine, potrebbe scattare la berretta rossa: è tradizione che il Papa appena eletto metta sul capo del segretario il proprio zucchetto color porpora, creandolo di fatto cardinale.

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