Offese Erdogan, comico tedesco rischia 5 anni

La Turchia ha chiesto a Berlino di applicare la legge sul vilipendio

Il presidente turco Erdogan a un comizio a Sorgun a fine marzo
Il presidente turco Erdogan a un comizio a Sorgun a fine marzo

Berlino - Mandare un comico in galera per cinque anni oppure scontentare l'alleato nel contrasto all'immigrazione, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. È questo il dilemma del governo di Angela Merkel la cui competenza a punire gli insulti contro i capi di Stato stranieri è stata invocata dalla stessa ambasciata turca a Berlino. Da qualche giorno la televisione tedesca ha preso di mira il sultano: la Germania è un Paese a forte immigrazione turca (e curda) e i rapporti culturali sono naturalmente intensi. Con i suoi modi autoritari Erdogan non è mai risultato simpatico agli osservatori tedeschi, ma la recente imposizione di una museruola politica a Zaman, il più diffuso quotidiano turco, ha fatto scattare la reazione anche dei comici televisivi. Dapprima è stato il turno di «Extra3»: il programma satirico del canale Ndr ha mandato in onda una canzoncina beffarda dal titolo «Erdowie, Erdowo, Erdogan» (traducibile come Erdocome, Erdodove, Erdogan) nella quale l'autore si fa beffe del sultano ma anche della cancelliera che ha puntato tutte le sue carte proprio sul leader turco per fermare l'onda di profughi mediorientali infrantasi sulla Germania. «Cerca di essere carina, perché lui tiene fra le mani», avvertiva l'autore. Era il 17 marzo e l'indomani l'ambasciatore tedesco ad Ankara veniva convocato dal ministero degli Esteri turco per una vibrata protesta. Il caso tuttavia si è risolto in un nulla di fatto. Due giorni dopo una portavoce della Farnesina tedesca sottolineava che i due Paesi hanno molti interessi in comune «ma la libertà di espressione non è negoziabile». Più grave è il caso di Jan Böhmermann che sul secondo canale della tv pubblica, Zdf, ha cercato di spiegare a Erdogan cosa significhi davvero diffamare le istituzioni. «Ciò che sto per leggere viola la legge», ha affermato consapevole il comico, che ha paragonato il presidente turco a un pastore che ha rapporti con le capre, «uno che prende i curdi a mazzate mentre guarda film porno con i bambini». Solo il tabloid Bild ha ripubblicato il sonetto del comico: la direzione di Zdf l'ha subito tolto dal suo sito web mentre Angela Merkel si scusava subito con l'alleato turco definendo la gag «un insulto deliberato».

Sollecitato da Ankara ad applicare l'articolo 103 del codice penale tedesco che punisce il vilipendio dei capi di Stato stranieri, il portavoce di Merkel, Steffan Seibert, ha spiegato che «il governo ha bisogno di un paio di giorni per stabilire il contenuto della trasmissione» e che riferirà appena conclusa l'analisi. Allo stesso tempo Seibert ha ricordato l'articolo 5 della Legge fondamentale tedesca che tutela la libertà di opinione.

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