Inizio di settimana difficile per i trasporti. È stato infatti confermato lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale, proclamato oggi dal sindacato di base Usb. Domani sarà la volta dei tassisti che protestano contro le norme sulle licenze contenute nel dl Asset varato dal governo. Sarà dunque un lunedì senza autobus, metropolitane e treni locali in tutta Italia. Una giornata di mobilitazione che vede gli autoferrotranvieri scendere a manifestare nelle principali città italiane. Le principali richieste rivolte alle aziende e al governo sono salari dignitosi, con l'introduzione di un salario minimo per legge di 10 euro l'ora, e la messa punto del reato di omicidio sul lavoro.
Sul piede di guerra anche i tassisti che incroceranno le braccia tutta la giornata di martedì, per protestare contro le norme sulle licenze contenute nel dl Asset considerate del tutto insufficienti. «Mi auguro che i tassisti tornino a ragionare come fecero in precedenza, quando diedero, di fatto, il via libera al decreto», la replica del ministro delle Imprese Adolfo Urso. «La categoria è stata consultata nel mio ministero e in quello del collega Salvini li abbiamo ascoltati e solo dopo il confronto abbiamo dato vita alla riforma. Quando ad agosto licenziammo il dl Asset non ci furono proteste, è curioso che queste arrivino dopo la conversione in legge da parte del Parlamento», ha sottolineato Urso.
Il ministro ha ricordato quindi come le norme contestate, oltre ad affrontare il problema della mancanza di taxi soprattutto nelle grandi città, vengano incontro proprio alle esigenze della categoria. «I tassisti potranno finalmente richiedere la seconda guida visto che è stato risolto un aspetto», quello che riguarda la possibilità di circolare con «lo stesso taxi e due diversi autisti su più turni».
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