Sarà un emendamento del governo a modificare il decreto Milleproroghe sul tema dell'Irpef agricola. Allo studio una soluzione capace di mediare le diverse posizioni che in questi giorni animano il dibattito politico dopo le proteste degli agricoltori che lamentano proprio tra le altre cose anche l'insostenibilità della tassa la cui sospensione è venuta meno a partire da gennaio di quest'anno. I vertici della Lega, ancora ieri mattina si erano riuniti in videoconferenza su convocazione dello stesso Salvini per discutere il tema. Dal Carroccio infatti si fa pressione per estendere l'esenzione oltre i dieci mila euro annui di reddito, come da proposta dell'esecutivo.
E un primo risultato è stato raggiunto con la progressività della tassazione. Questo risultato è il frutto di un intenso lavoro in tandem del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida con il viceministro dell'Economia Maurizio Leo, che hanno garantito il reperimento delle risorse necessarie. Fonti del ministero dell'Agricoltura fanno inoltre sapere che è sul tavolo un progetto di estendere queste misura a medio termine. Se non è possibile una riforma strutturale, dicono, si può almeno fare un ulteriore sforzo per allungarla a due o tre anni di seguito.
La progressione dunque riguarda i redditi che vanno dai 10 ai 15mila euro annui. Per questi redditi è previsto un taglio dell'Irpef del 50%. È questo, in sintesi, l'accordo raggiunto ieri nel vertice che vedeva confrontarsi esponenti dell'esecutivo come il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, la sottosegretaria al Mef Sandra Savino e i presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio (dove è in esame il provvedimento), Nazario Pagano e Giuseppe Mangialavori, scortati dai relatori Paolo Emilio Russo (Forza Italia), Alessandro Colucci (Noi con l'Italia), Rebecca Frassini (Lega) e Angelo Rossi (Fratelli d'Italia).
La progressività nell'Irpef agricola è una soluzione che soddisfa la Lega, che tuttavia aveva chiesto di aumentare l'area di esenzione fino ai 30mila euro annui. Il taglio al 50% per i redditi tra i 10 e i 15mila euro è un passo importante per venire incontro, ammettono dal Carroccio, alle richieste che gli agricoltori hanno avanzato in questi giorni con le manifestazioni dei trattori. Alla vigilia del vertice il segretario di Forza Italia Antonio Tajani aveva puntualizzato: «No a false promesse demagogiche». Aggiungendo che «tutto quello che si può ottenere per aumentare l'area di esenzione è comunque una nuova notizia».
Il governo è dunque intenzionato a venire incontro alle esigenze degli agricoltori e la stessa premier Meloni ieri sera nel corso di un'intervista televisiva ha ribadito la sua solidarietà al settore. «Capisco le proteste - spiega la premier ai microfoni del Tg5 - perché l'agricoltura e in una situazione molto difficile in Europa, anche per le follie della transizione che dicevano fosse ecologica e invece era ideologica». «Per modificare tutto questo le elezioni europee faranno la differenza», aggiunge, ricordando che «le soluzioni che gli agricoltori chiedono sono le posizioni del governo italiano in Europa». E poi: «La maggioranza? È compatta, le sfumature le trovo un valore aggiunto».
L'emendamento potrebbe essere presentato dal governo già oggi. Sempre dall'esecutivo arriva il sì per lo scudo penale per i medici.
Riguardo ai medici, poi, è arrivato il sì per tenere i medici al lavoro fino a 72 anni. Mentre continua la discussione sulla possibilità di prorogare le agevolazioni sull'Iva per il terzo settore chiesta da Forza Italia.
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