Si ritroveranno oggi a Villa San Martino per il tradizionale pranzo pre-natalizio. Berlusconi nella doppia veste di padrone di casa e di leader politico. Un pranzo di lavoro, però. Non ci sarà spazio soltanto per lo scambio di auguri. I vertici azzurri si ritroveranno intorno a una tavola imbandita anche per parlare di manovra di Bilancio. Una partita, questa, che Forza Italia non ha alcuna intenzione di perdere. I cui tempi supplementari inizieranno martedì in Commissione bilancio.
Ad Arcore arriveranno i due capigruppo di Senato e Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, e l'intera delegazione governativa (ministri, viceministri e sottosegretari) guidata dal vicepremier e responsabile degli Esteri, Antonio Tajani. Al pranzo interverrà anche chi ha incarichi istituzionali, come il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè. A fare gli onori di casa, oltre all'ex premier, Marta Fascina.
Sul tavolo con ogni probabilità il tema delle pensioni. Berlusconi aveva chiesto di inserire nella legge di Bilancio un primo adeguamento delle pensioni minime fino al tetto di seicento euro. L'idea di Forza Italia, già presente in campagna elettorale, è quella di portare le pensioni più basse a una soglia di dignità di mille euro. Obiettivo da raggiungere con gradualità entro la fine della legislatura.
Il sottosegretario all'Economia, Claudio Durigon, però ha gelato le aspettative azzurre. Non ci sarebbero i fondi necessari, assicura il leghista, nemmeno per alzare il tetto a seicento con questa Finanziaria.
"Sull'aumento delle pensioni minime Forza Italia intende continuare a battersi - avverte Roberto Pella, capogruppo azzurro in commissione Bilancio -, trattandosi di un obiettivo che il presidente Berlusconi ha delineato all'interno del programma elettorale e che da sempre porta avanti con efficacia. Se alla guida dei suoi governi, infatti, il presidente Berlusconi riuscì ad alzarle fino a un milione di lire, da allora nulla é stato fatto, minando la serenità e la dignità di milioni di anziani italiani che faticano a vivere la quotidianità. Chiediamo quindi con forza, e io stesso mi impegnerò quale Relatore di maggioranza per la Legge di Bilancio in Parlamento, che l'aumento possa attestarsi, per ora, sulla soglia dei 600 euro per arrivare poi, entro la legislatura, a mille euro». Una priorità ribadita dai capigruppo Ronzulli e Cattaneo anche durante l'incontro di tutte le forze di maggioranza tenutosi a Palazzo Chigi mercoledì scorso.
Sull'altro fronte di scontro tra la premier e gli azzurri, quello relativo alla decontribuzione per i neoassunti, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sta tentando una mediazione positiva. Dal Mef, infatti, filtra l'idea di uno sconto contributivo per i neoassunti sotto i 34 anni fino a ottomila euro l'anno.
Chiude il cahier de doleance il cosiddetto «bonus cultura» sul ripristino del quale il partito di Silvio Berlusconi
si sta muovendo compatto. Dalla Ronzulli a Mulè, dallo stesso Berlusconi a Cattaneo, tutti si dichiarano ottimisti - dopo le rassicurazioni ricevute dai rappresentanti di governo sul ritorno del credito per i maggiorenni.
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