Omicidio di Sharon Verzeni, il fidanzato di nuovo in caserma

Sergio Ruocco ascoltato per ore come "persona informata sui fatti". Verifiche attraverso i medici su "pazienti pericolosi"

Omicidio di Sharon Verzeni, il fidanzato di nuovo in caserma
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Il nuovo interrogatorio al compagno di Sharon non è arrivato a sorpresa, eppure pone nuovi interrogativi intorno all'omicidio della barista 33enne di Terno d'Isola. Cosa può raccontare ancora Sergio Ruocco su quella notte? Quali dettagli cercano gli inquirenti? Ieri pomeriggio l'uomo, elettricista dalla vita irreprensibile, si è presentato alla caserma dei carabinieri di Bergamo senza avvocato. Con lui c'era il padre. Per tutto il pomeriggio i carabinieri - in assenza del pm titolare delle indagini Emanuele Marchisio - lo hanno sentito come persona informata sui fatti. Ma nulla è trapelato. Il compagno di Sharon, uccisa il 30 luglio a coltellate in strada a un chilometro da casa, era già stato interrogato subito dopo l'assassinio dopo che i sospetti degli inquirenti si erano inizialmente concentrati proprio su di lui. Il 38enne aveva raccontato di trovarsi a letto nel momento in cui Sharon era fuori per fare la consueta passeggiata serale su consiglio della dietologa. E il suo alibi è stato confermato da due telecamere di vicini di casa della coppia: dai filmati si vede la ragazza uscire di casa attorno a mezzanotte e poi nessun altro. Non solo: sul retro della villetta c'è una siepe e Ruocco avrebbe dovuto scavalcarla se avesse voluto uscire e rientrare di nascosto. Ma la notte del delitto venne fatto spogliare, e sul corpo non aveva ferite o escoriazioni. Sono allora emersi ulteriori aspetti da chiarire? - è il dilemma che si pongono tutti nella piccola Terno d'Isola. Non è chiaro, infatti, se la convocazione rientri negli sviluppi dell'indagine già programmati o se i recenti interrogatori hanno fatto trapelare nuovi elementi. Sergio Ruocco - che dal giorno dopo il delitto si è trasferito a Bottanuco dai suoceri mentre la casa della coppia è ancora sotto sequestro - aveva raccontato di aver saputo che Sharon era stata accoltellata a morte soltanto il pomeriggio successivo all'omicidio, il 30 luglio, quando era uscito dalla caserma dei carabinieri: l'ex estetista era infatti morta all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo la mattina dopo l'aggressione, per le conseguenze delle coltellate (tre su quattro si erano rivelate letali). Proprio la profondità dei fendenti aveva spinto gli inquirenti a ipotizzare che il killer volesse colpire per uccidere. Nelle ultime ore i carabinieri stanno allora sentendo uno ad uno i residenti della zona di via Castegnate teatro del delitto, proprio per capire se qualcuno possa aver visto qualcosa di sospetto e non averlo ancora riferito. Inoltre i militari stanno cercando nuove prove documentali attraverso gli occhi elettronici sparsi nel quartiere. Ma la caccia al killer di Terno d'Isola passa anche dagli esami dei Ris alla ricerca di tracce di Dna, per i quali si attende l'esito.

Un'ultima pista investigativa conduce decisamente altrove: sono infatti in corso verifiche attraverso i medici di famiglia su possibili pazienti pericolosi, anche nei paesi limitrofi. Perché a distanza di due settimane, non è emerso alcun movente che possa aver spinto qualcuno ad agire con tanta efferatezza e il caso resta tuttora senza indagati.

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