La "ong" Geo Barents recupera 600 migranti. Li sbarcherà a Bari

Viaggiavano su un peschereccio libico. Le operazioni di soccorso durate tre ore

La "ong" Geo Barents recupera 600 migranti. Li sbarcherà a Bari
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Riprendono le partenze dalla Libia con grandi barconi stracarichi di migranti. Da parecchio tempo, ormai, a salpare dall'Africa alla volta delle coste siciliane erano per lo più barchini stracolmi di gente, spesso a traino di navi madre, in genere pescherecci, che sganciano i natanti a ridosso delle nostre coste. Ma questa settimana abbiamo assistito a tre interventi in mare per soccorrere grosse imbarcazioni che partono, per lo più, dalle coste libiche.

L'ultima operazione è di ieri, per mettere in sicurezza 599 migranti che viaggiavano su un peschereccio partito proprio dalla Libia. A effettuare il soccorso è stata la nave Geo Barents di Medici senza Frontiere. La Ong, che stava effettuando attività di addestramento al largo delle coste siciliane, è stata contattata dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano. Le operazioni di soccorso sono andate avanti per tre ore. I migranti, tra cui donne e bambini, sono stati trasbordati sulla Geo Barents, dove sono stati «assistiti dall'equipe medica» informa su Twitter Msf, che è stata autorizzata ad approdare nel porto di Bari. «Ci vorranno circa 40 ore di navigazione per raggiungerlo» scrive la Ong non senza una velata nota di polemica. Da tempo, infatti, le Ong lamentano la linea scelta dal Viminale che, con l'obiettivo di non gravare sui porti siciliani, già vessati da un ininterrotto flusso migratorio, ha deciso di spalmare gli sbarchi nei diversi porti dello Stivale, per poi, dopo una prima accoglienza, dislocare i migranti nelle varie strutture di tutta Italia. Se le condizioni del tempo si manterranno, lo sbarco è previsto per lunedì mattina. Con il loro arrivo, il numero dei migranti giunto sulle nostre coste da inizio anno supera i 48mila a fronte dei poco più di 18mila del 2022. Gli sbarchi, a parte qualche breve pausa dovuta alle cattive condizioni del tempo, sono stati continui. Anche nella notte tra venerdì e ieri sono sbarcati in 95 in Calabria. A soccorrerli è stata la guardia costiera che li ha intercettati in mare e condotti nel porto di Roccella Jonica. Dopo l'attracco, su disposizione della prefettura di Reggio Calabria, i migranti sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura che è stata realizzata all'interno dell'area portuale gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile comunale e da Medici senza Frontiere. Non si hanno invece notizie da mercoledì pomeriggio del barcone con 500 migranti che era stato segnalato giorni fa da Alarm Phone partito dalla Libia con a bordo, anche, 56 bambini e 45 donne, molte delle quali incinte. Dopo l'allarme lanciato dal centralino punto di riferimento dei migranti nel Mediterraneo, era partita la nave Life Support di Emergency ma, navigando a tutta velocità, le occorrevano 10 ore per giungere nell'area in cui si trovava il barcone col motore in avaria. Ma l'imbarcazione è sparita nel nulla. Non l'ha avvistata né la Life Support, né Ocean Viking, né l'areo di ricognizione Sea Bird di Sea Watch. Non c'è traccia neanche di un naufragio ed è l'unica cosa che fa sperare che il motore abbia ripreso a funzionare.

Giovedì sono state effettuate altre operazioni di soccorso da parte della guardia costiera che, con nave Diciotti, ha prima raggiunto a 16 miglia dalla Sicilia un peschereccio con a bordo 423 migranti, e poi, anche con il supporto della Dattilo, ha soccorso 671 migranti a 49 miglia a sud-est di Siracusa.

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