Ong, Salvini ai vertici militari: "Dovete difendere i confini"

Il ministro dell'Interno ribadisce il divieto di sbarco alla nave Alex: "È un attacco al governo italiano". E denuncia: "Sono operazioni pianificate"

Ong, Salvini ai vertici militari: "Dovete difendere i confini"

Per Matteo Salvini è "una battaglia di civiltà e legaltà". Ed è pronto a combatterla fino in fodo. Ma, dopo che anche la ong "Mediterranea Saving Humans" ha forzato il blocco portando la nave "Alex" nel porto di Lampedusa (guarda il video), sente la necessità di non essere lasciato "da solo" a combattere. Da qui l'appello al ministro della Difesa Elisabetta Trenta e ai vertici militari di difendere tutti i confini. "È in atto un attacco al governo italiano e al Ministero dell'Interno perché vedono che gli italiani sono sempre più con noi", denuncia il vice premier leghista in una diretta Facebook (guarda il video).

Mentre la ong dei centri sociali già parla di sequestro di persona, Salvini tira dritto. I porti sono chiusi e restano chiusi. Per questo non ha autorizzato lo sbarco dalla nave "Alex" dopo che il capomissione, l'onorevole Erasmo Palazzotto alla sua seconda legislatura con Liberi e Uguali, ha deciso di forzare il divieto e attraccare al porto di Lampedusa. Lo "stato di necessità" addotto dall'equipaggio è stato presto smontato dal Viminale che nelle scorse ore ha sempre avuto sotto controllo la situazione ed è più volte intervenuto per ottemperare a tutte le richieste che gli venivano avanzate dallo staff dell'imbarcazione. Addirittura, come rivela lo stesso ministro dell'Interno, hanno rifiutato il secondo rifornimento di acqua spiegando che "non c'era spazio" a sufficienza e poi oggi sono entrati in porto dicendo che "non avevano acqua". Tutta l'operazione condotta dalla Alex, una barca "da crociera" che la ong affitta sborsando 8mila euro la settimana, è costellata da innumerevoli contraddizioni che si possono spiegare solo se si tiene presente l'intento prettamente politico dell'assalto al porto di Lampedusa.

Nelle prossime ore Salvini porterà sul tavolo del governo la presenza di navi militari italiane nel Mediterraneo. Durante la diretta Facebook di questa sera già fa notare che la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni. Ma vuole sapere dai vertici delle forze armate e della Guardia di Finanza se anche per loro è così. "O se i confini italiani sono diventati un 'di più'". Per il leader leghista i confini via mare vanno, infatti, difesi esattamente come quelli via terra. "Io posso indicare un porto sicuro e bloccare uno sbarco non autorizzato, ma le forze armate in mare non dipendono da me", lamenta in evidente polemica sia con il caso di oggi sia con il recente sfondamento della Sea Watch 3. "Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci sull'utilizzo di queste unità (militari, ndr)".

Per Salvini quelle delle ong sono operazioni pianificate. Dietro ci sono persone note che muovono i fili: "speculatori miliardari alla George Soros" che "vogliono cancellare popoli, radici, culture e tradizioni e vogliono nuovi schiavi". "Se qualcuno pensa di farmi mollare hanno trovato un testone", mette in chiaro in diretta sui social ammettendo di essere "sconcertato" dalle "complicità che emergono da questo traffico di essere umani, palesemente organizzati". Come denunciato oggi dalla stessa Guardia costiera libica, si tratta di recuperi scelti "in data precisa" e "in un momento preciso". È anche il caso della nave Alex a cui il governo maltese aveva dato la possibilità di attraccare alla Valletta. Ma l'equipaggio si è rifiutato di obbedire all'ordine.

"Dentro la nave ci sono parlamentari di sinistra, giornalisti di sinistra", fa notare il leader leghista ricordando che "chi tifa per i fuorilegge fa male all'Italia" e sostiene quei miliardari, mascherati da filantropi, che progettano queste "operazioni di invasione del Continente europeo".

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