Alla fine, con tredici voti contrari e appena sette a favore, la Giunta per le immunità del Senato ha rigettato la domanda di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini avanzata dal tribunale dei ministri di Palermo per il caso della Open Arms. I magistrati siciliani vorrebbero infatti mandare a processo l'ex ministro dell'Interno, accusato di sequestro di persona e omissione d'atti d'uffico per aver tenuto a bordo dell'imbarcazione della Ong 164 migranti per diciannove giorni la scorsa estate, quando era ancora in carica l'allora governo gialloverde.
Nello specifico, contro il processo si sono espressi i cinque senatori della Lega, i quattro di Forza Italia, Alberto Balboni di Fratelli d'Italia, Meinhard Durnwalder delle Autonomie, Mario Giarrusso, ex M5s ora nel gruppo misto, e - in dissenso dal suo gruppo - la senatrice M5s Alessandra Riccardi. I sette voti contrari alla relazione e dunque favorevoli alla richiesta dei giudici sono degli altri quattro senatori del Movimento 5 stelle, di Pietro Grasso di Leu, di Anna Rossomando del Pd e di Gregorio De Falco del Misto.
A sorpresa, non ha partecipato al voto presso la Sala Koch di Palazzo Madama Italia Viva: tre senatori di Iv, infatti, hanno deciso di non prendere parte alla votazione in Giunta. Francesco Bonifazi, capogruppo di Italia Viva ha reso infatti noto la non partecipazione al voto sulla vicenda Open Arms e la volontà di rimettersi al parere dell'Aula. "Non c'è stata a nostro parere un'istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall'ex ministro dell'Interno, che non sono arrivate", ha spiega il renziano in una nota, nella quale si legge anche: "La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l'esclusiva riferibilità all'ex ministro dell'Interno dei fatti contestati".
Quindi, non è mancata una considerazione che sembra essere una frecciata al premier Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi già dalla scorsa legislatura: "Pare che le determinazioni assunte da quest'ultimo (Salvini, ndr) abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, l'avallo governativo".
Vista la presa di posizione del partito di Matteo Renzi, la relazione con cui il presidente della Giunta per le immunità del Senato Maurizio Gaspari proponeva di respingere la domanda di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini avrebbe dovuto essere approvata con 12 voti favorevoli e 8 contrari. E invece i voti sono stati 13 a 7. L'assenza di Italia Viva, comuque, è stata per certi versi ininfluente, dal momento che l'estito non sarebbe cambiato visto che i voti a favore di Salvini sono stati addirittura 13: la grillina Ricciardi ha votato contro la linea del partito.
Ciò detto, l’ultima parola spetterà al Parlamento, dal momento che entro un mese dal verdetto odierno, l’aula del Senato confermerà o ribalterà la decisione della Giunta per le immunità, che per il momento ha salvato Salvini.
Il commento Salvini
Matteo Salvini, con una diretta su Facebook, ha commentato il verdetto della giunta che lo riguarda in prima persona. "Il blocco della Open Arms ci ha permesso di far svegliare l'Europa. Da ministro dell'Interno ho bloccato lo sbarco e oggi la giunta del Senato ha detto che 'Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito nell'interesse degli italiani e in accordo con il governo'.
Ora la parola passa all'aula del Senato, dove c'è una maggioranza Pd e Cinque Stelle. Io non cambio idea e non mollo, non avevo paura prima e non ho paura ora", il commento del segretario della Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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