Basilicata, inchiesta sulla sanità: arresti e indagini in Regione

Dda anche nell'ufficio del governatore Bardi, indagato, che si difende: "Chiarirò, vado avanti". Coinvolti assessori e consiglieri regionali

Basilicata, inchiesta sulla sanità: arresti e indagini in Regione

Operazione della Dda in Basilicata nell'ambito di un'operazione incentrata sulla sanità locale. Al contrario di quanto emerso in un primo momento, non c'è stata alcuna perquisizione nell'abitazione del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a Filiano, in provincia di Potenza. A specificarlo è stata la stessa giunta regionale. Le forze dell'ordine hanno posto sotto sequestro il telefono in uso al governatore lucano, che è stato indagato.

Raggiunto dall'Ansa, il presidente Bardi ha commentato: "Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti. Sono come sempre disponibile a collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto". Fonti vicine al governatore lucano hanno inoltre sottolineato che le delibere oggetto dell'inchiesta "sono atti pubblici, approvate senza secondi fini". Per quanto riguarda i tamponi, Bardi ha sottolineato di "non aver ricevuto alcun favore". L'indagine ha portato una decina di misure cautelari.

Stando a quanto si è appreso, infatti, Vito Bardi sarebbe estraneo alla parte dell'inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una "segnalazione" per un militare della Guardia di Finanza (Bardi è stato in passato vicecomandante generale delle fiamme gialle). In questo momento sono ancora in corso le perquisizioni presso la Regione Basilicata e all'azienda ospedaliera San Carlo. Le informazioni che arrivano da Potenza sono ancora sommarie ma, stando a quanto si apprende, l'indagine della Dda mette insieme vari filoni che ruotano intorno alla Regione, principalmente quello sanitario.

Uno dei filoni principali d'indagine è quello legato alla realizzazione dell'ospedale unico per acuti di Lagonegro, in provincia di Potenza. Tra le carte dell'inchiesta anche la gestione dell'emergenza Covid nella fase iniziale della pandemia, a marzo del 2020, quando due famiglie di Potenza hanno denunciato l'effettuazione tardiva dei tamponi per i loro congiunti poi deceduti.

Sarebbero al momento circa un centinaio gli indagati, tra i quali ci sarebbero anche alcuni assessori e consiglieri della Regione Basilicata. Nessun'altra informazione è stata data dagli inquirenti, in attesa di una conferenza stampa o di ulteriori comunicazioni in merito alle persone coinvolte e alle accuse.

Tra le persone politiche coinvolte, al momento emergono i nomi di Francesco Piro, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, che è stato arrestato a Lagonegro; Francesco Cupparo, assessore regionale all'agricoltura di area Forza Italia, per il quale è stato disposto il divieto di dimora a Potenza; Rocco Leone, attualmente consigliere regionale di Fratelli d'Italia, ex assessore alla Saità, per il quale è stato disposto l'obbligo di dimora a Policoro. Indagato anche Gianni Rosa, eletto al Senato con Fratelli d'Italia, ex assessore all'Ambiente. Nel filone d'indagine c'è anche il nome di Giuseppe Spera, direttore generale dell'ospedale San Carlo di Potenza.

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