Ora Beppe dà il preavviso: la Raggi ha quattro mesi

Grillo chiude il direttorio, stoppa le Olimpiadi e salva Virginia. Ma a tempo: tagliando a gennaio

Ora Beppe dà il preavviso: la Raggi ha quattro mesi

Roma - Unità o morte. Anche se soltanto di facciata, in questo momento critico l'unità è tutto per i Cinque Stelle. Grillo lo aveva già detto al comizio di Nettuno e ora rinforza la linea dettata sul palco con i big del Movimento, rilanciando Virginia Raggi. Ma il suo ha tutta l'aria di essere un sostegno a tempo, perché a gennaio ci sarà un «tagliando», avverte. Poi si vedrà.

Tutto mentre le divisioni interne dei pentastellati per la questione romana, con voci (smentite) di 12 consiglieri M5S pronti a sfiduciare la sindaca, spingono la Raggi ad una verifica sui consiglieri per prepararsi ad un eventuale strappo. Per ora Beppe fa buon viso a cattivo gioco e parlando con alcuni membri del direttorio sembra allontanare questa eventualità: «Lasciamo lavorare Virginia, a breve arriverà il no alle Olimpiadi e farà una bella conferenza stampa. Deve portare avanti il programma M5S, per Roma abbiamo scritto un programma meraviglioso». Ribadisce dunque il suo appoggio alla Raggi, a patto che lei rispetti le condizioni imposte durante la campagna elettorale e soprattutto non faccia scherzi con i Giochi, sui quali ancora il Campidoglio non ha dato una risposta ufficiale. Per Grillo è scontato che dirà no, altrimenti può scordarsi il suo aiuto. Per il momento il leader grillino continua a spalleggiarla, dopo che giovedì mattina il fronte anti Virginia si era manifestato in tutta la sua determinazione con un post durissimo in cui la deputata Roberta Lombardi accusava Raffaele Marra di essere il «virus che ha infettato il Movimento». Dopo averlo letto la sindaca, sull'orlo di una nuova crisi di nervi, avrebbe chiamato il numero uno per dirgli che se questa volta non l'avesse difesa pubblicamente avrebbe mollato tutto. Fonti del Campidoglio hanno smentito che Grillo e la Raggi si siano parlati al telefono, ma i due potrebbero aver comunicato in altro modo. Il leader grillino, comunque, è tornato a ricompattare i suoi rimarcando la linea già tracciata a Nettuno, quando disse: «Virginia va avanti a noi vigileremo». Ieri, di nuovo, ha ribadito il concetto. Ma questa volta ha posto una scadenza. Un tempo massimo entro il quale la Raggi dovrà dimostrare cosa sa fare: «A gennaio facciamo il tagliando, vigiliamo step by step. Ma ora serriamo le file e mettiamola alla prova». L'auspicio di Grillo è che la sindaca trovi al più presto un assessore al Bilancio e i membri mancanti del suo staff, in modo che la macchina comunale si rimetta in moto in attesa che l'attenzione si sposti poi sulle grandi tematiche europee e sul referendum. Intanto il Movimento segue compatto la strada indicata dal comico: accusare i poteri forti per il caos di Roma.

Forte del sostegno di Grillo la sindaca procede. E passa alla controffensiva pubblicando un lungo post su Facebook in cui elenca tutto quello che ha fatto per Roma: «Il M5S non si ferma davanti alle difficoltà e agli attacchi quotidiani di chi ci teme. Andiamo avanti, con coraggio. Tutti insieme cambieremo Roma e il Paese». Poi parla di rifiuti, periferie, mobilità, nidi. E anche dei grandi eventi sportivi che saranno ospitati nella capitale. Ma sulle Olimpiadi niente. Del resto il diktat di Grillo appare insormontabile.

Anche se in giunta c'è chi sarebbe favorevole ai Giochi, dal Movimento filtra la notizia che la prossima settimana, a Paralimpiadi finite, la sindaca ufficializzerà il no a Roma 2024. Nel frattempo la Raggi si dedica alle unioni civili gay. Oggi celebrerà la prima unione della capitale.

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