Così la Boldrini fa revocare la medaglia al repubblichino

Sinistra sulle barricate per il riconoscimento del governo a Paride Mori, ufficiale della Repubblica di Salò. Delrio pronto a revocare la medaglia al valore

Così la Boldrini fa revocare la medaglia al repubblichino

Una medaglia del governo è stata data a un militare fascista "in riconoscimento del sacrificio offerto per la Patria". È successo lo scorso 10 febbraio in occasione dei festeggiamenti per il Giorno del ricordo in cui si fa memoria delle vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Oggi il presidente della Camera Laura Boldrini ha innescato la miccia che ha fatto detonare una polemica senza precedenti. Così, mentre anche le autorità si affannano a cercare di capire come sia successo, garantendo che sarà presto fatta chiarezza, il governo si è subito affrettato a garantire che è disposto a una marcia indietro. "Se la commissione che ha vagliato centinaia di domande ha valutato erroneamente - ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio - il riconoscimento dovrà essere revocato".

Il riconoscimento a Paride Mori, ufficiale parmense del Battaglione bersaglieri volontari "Benito Mussolini" poi inquadrato nell’esercito della Repubblica di Salò, ha innescato lo sdegno della Boldrini e acceso gli animi belligeranti delle associazioni partigiane. A dare per prima il senso della portata dello scontro è stata proprio la terza carica dello Stato che con una nota si è velocemente tirata fuori dalla polemica che stava montando. "La presidente della Camera non ha dato alcun premio alla memoria del repubblichino Paride Mori, né ha in alcun modo concorso ad individuare il suo nome tra quelli meritevoli di onorificenza. L’individuazione dei soggetti cui attribuire le medaglie spetta infatti ad una commissione istituita presso la presidenza del Consiglio", ha fatto sapere lanciando la palla verso palazzo Chigi.

Subito dopo l'assist della Boldrini, le pattuglie di Nichi Vendola hanno fomentato la polemica sottolineando che "Paride Mori combattè al fianco dei nazisti e fu ucciso in combattimento dai partigiani". È stato quindi Sel a chiedere al Governo di scusarsi: "Quella medaglia venga ritirata e i membri di quella Commissione siano destituiti da ogni incarico". Colto alla sprovvista, il governo non ha saputo spiegare le ragioni e le dinamiche del riconoscimento. Fonti vicine a Palazzo Chigi fanno, però, sapere che il caso sarà esaminato con attenzione.

"È stato dato mandato per un approfondimento e nei prossimi giorni verrà ripresa in mano l’istruttoria ed esaminata", spiegano dal governo sottolineando che il nome di Paride Mori non è frutto solo di Palazzo Chigi essendo stato individuato da una commissione tecnica costituita da dieci membri, tra i quali uno solo è della presidenza del Consiglio.

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