Ora la casa natale di Hitler diventa un commissariato di polizia

La casa natale del dittatore, a Braunau am Inn, in Austria, ospiterà presto un commissariato di polizia. Lo scopo è di evitare la sua trasformazione in una meta di pellegrinaggio per neonazisti

Ora la casa natale di Hitler diventa un commissariato di polizia

Prima doveva essere espropriata, poi abbattuta. Alla fine, il governo austriaco ha deciso: la casa natale di Adolf Hitler sarà trasformata in un commissariato di polizia. Come riferito dal ministero dell'Interno di Vienna, dopo una serie di lavori di ristrutturazione, sarà il comando distrettuale delle forze dell'ordine ad occupare i locali della casa di Braunau am Inn, dove il capo del nazismo trascorse i primi anni di vita prima di trasferirsi in Germania. Qui il Führer divenne cancelliere e presidente del Reich fino alla morte per suicidio avvenuta il 30 aprile 1945 a Berlino, mentre i soldati sovietici stavano entrando nella capitale tedesca.

"Attraverso l'utilizzo di questa casa da parte della polizia intendiamo dare un segnale non fraintendibile del fatto che questo edificio verrà per sempre sottratto alla memoria del nazionalsocialismo", ha detto il ministro dell'Interno, Wolfgang Peschorn. Parole che mettono fine a un'odissea iniziata nel 2011, quando è cominciata una lunga battaglia giudiziaria tra Gerlinde Pommer, la legittima proprietaria, e le autorità locali. Nel corso degli anni ha ospitato un centro per disabili, una banca e un istituto tecnico.

Espropriata all'inizio del 2017, la casa natale di Hitler è diventata quindi di proprietà dello Stato austriaco. E con la sua trasformazione in un commissariato di polizia, si vuole evitare che diventi una meta di pellegrinaggio per neonazisti di ogni sorta. Finora, nell'ambito della disputa legale con la signora Pommer, l'Austria ha versato circa 812mila euro. Per i lavori di ristrutturazione verrà emesso un bando apposito entro il mese di novembre, i risultati si avranno probabilmente entro i primi sei mesi del 2020.

Scartata definitivamente l'ipotesi dell'abbattimento, che aveva trovato d'accordo anche Norbert Hofer, numero uno della destra populista locale, il quale, in una recente intervista, aveva detto di essere favorevole all'opzione della demolizione, piuttosto che fare della casa un

museo. Una lapide in pietra ricorda la rilevanza storica del luogo. "Per la pace, la libertà e la democrazia - vi si legge -. Mai più fascismo: milioni di morti ci ammoniscono".

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