La richiesta è arrivata. Vogliamo - questo il messaggio di Verdini e della delegazione di Ala-Civica al presidente del Consiglio incaricato dal Capo dello Stato di formare l'esecutivo - entrare formalmente nella maggioranza e nel governo. Per diversi mesi l'ex braccio destro di Berlusconi ha dovuto sopportare le critiche che gli sono state rivolte anche all'interno del Pd. Pur assicurando i numerin necessari a palazzo Madama. Ma ora con il cambio tra Renzi e Gentiloni a palazzo Chigi l'asticella è diventata più alta. "Non possiamo più essere alleati di serie B", è la tesi dei verdiniani che nei giorni si sono incontrati anche per inviare un segnale di stop al voto anticipato. La richiesta ora, riferiscono fonti parlamentari, è quella di un riconoscimento per il lavoro svolto a sostenere la maggioranza. E quindi ad essere rappresentata anche formalmente nel nuovo esecutivo, anche a fronte del peso di Ncd avuto nel governo Renzi. Il colloquio tra la delegazione di Ala-Scelta civica e Gentiloni è durato pochi minuti e nell'incontro tenutosi nella sala del Cavaliere di Montecitorio non sarebbero stati fatti nomi nè si sarebbe parlato di numeri. Noi - questo la mano tesa di Verdini - vogliamo essere parte integrante di questa maggioranza, non rimanerne più fuori.
Sul tavolo c'è la possibilità che un esponente di Ala entri a far parte della squadra di Gentiloni, oppure una promozione per Zanetti, ora vice ministro all'Economia. Mentre sono in calo, riferiscono sempre fonti parlamentari, le 'chances' per un ingresso di Marcello Pera, l'ex presidente del Senato che ha guidato il Comitato per il Sì di Ala.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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