"Ora nessuno vuole più candidarsi". Cosa succede nel M5S

Dopo il flop delle amministrative, Giuseppe Conte finisce sotto accusa. Enrica Sabatini (associazione Rousseau) attacca: "Dovrebbe dimettersi, è un grande bluff politico"

"Ora nessuno vuole più candidarsi". Cosa succede nel M5S

Nel Movimento Cinque Stelle è scattato l'allarme rosso. Anzi, Rousseau. Dopo il tonfo elettorale delle amministrative, che ha svelato l'inconsistenza pentastellata alla prova dei voti, nel partito guidato da Giuseppe Conte il clima è diventato irrespirabile. Nel tutti contro tutti che ormai si sta consumando all'interno del microcosmo grillino, a essere indicato come il principale responsabile della débâcle è proprio l'ex premier, accusato di aver guidato i 5s verso il baratro politico. E ora, alla resa dei conti, c'è chi chiede la testa del fu avvocato del popolo.

Lo fa, senza usare mezze misure, Enrica Sabatini, compagna di Davide Casaleggio nonché socia dell'associazione Rousseau. "Il Movimento non c'è più, Conte dovrebbe dimettersi", ha tuonato la sostenitrice grillina, esplicitando la propria delusione per il risultato delle recentissime amministrative. "Alle elezioni di cinque anni fa il Movimento prese 347mila voti, adesso ne ha ottenuti 64mila, l'80% in meno. E parliamo di una forza politica che sta al governo, che ha grande visibilità e risorse. Altro che crollo, qui c'è stato un vero blackout", ha lamentato Sabatini, interpellata dall'Agi sull'argomento. Un vero e proprio atto d'accusa al leader che ha dettato la linea ai pentastellati, definito "un grande bluff politico".

Il flop alle urne, secondo l'esponente dell'associazione Rousseau, "era prevedibile". E questo perché "nell'ultimo anno nel Movimento si è spostato tutto verso il culto della personalità". Anche in questo caso, una condanna senza appello all'operato dell'ex premier. "La campagna elettorale è stata incentrata su Conte ma gli elettori 5 Stelle non hanno l'idea di un leader che ti salverà, la personalizzazione è fallimentare. Alle Comunali del 2017 c'erano 224 candidati sindaci che si presentavano da soli, quest'anno erano 10, sufficienti giusto per giocare una partita di calcetto. Nessuno vuole più candidarsi, perché il Movimento è incoerente", ha denunciato la compagna di Casaleggio, descrivendo una sorta di fuggi fuggi anche tra le fila degli stessi pentastellati.

E mentre Conte annuncia di voler passare a una "fase due" per superare l'impasse, dall'associazione Rousseau arriva l'ulteriore bocciatura. "Fa sorridere che dica di voler passare alla fase due e di voler costruire gruppi di trenta persone sui territori quando in alcuni Comuni ha preso 14 voti", ha chiosato implacabile Sabatini, sostenendo che l'errore principale di Giuseppi sarebbe stato quello di "pensare che potesse bastare il fatto di essere stato premier, cioè che la sua credibilità e le sue relazioni istituzionali potessero garantirgli la leadership. Ma nel Movimento non funziona così".

La bocciatura di "Lady Rousseau" (così la stessa Sabatini aveva intitolato un proprio libro) è totale, soprattutto in riferimento al calo dei consensi.

"In un'azienda, con risultati di questo genere ti chiederebbero le dimissioni, invece qui c'è pure chi identifica Conte con il M5s". Ma per il momento Conte non intende seguire l'invito ad abbandonare la nave.

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