Dopo una battaglia durata anni, con un duro braccio di ferro con il Comune e il ricorso vinto davanti ai giudici, la comunità islamica di Pisa lo scorso 16 giugno ha ottenuto il permesso a costruire la moschea. Solo che ora mancano i soldi, e per trovarli sono scese in campo anche le Sardine pisane. L'idea è presto detta: organizzano un pranzo al sacco ("Un panino per la libertà di culto") per promuovere una raccolta fondi a sostegno della campagna, lanciata da alcuni mesi dalla comunità islamica.
L'iniziativa delle Sardine va oltre la difesa del diritto di culto. Intende aiutare concretamente, sia pure in modo simbolico, la costruzione dell'edificio sacro. Da qui l'appello rivolto ai cittadini, tramite il tam tam dei social network: "Siete tutti invitati, domenica 31 ottobre, alle 12, per un imperdibile appuntamento, con pranzo al sacco, sul luogo dove verrà costruita la moschea di Pisa. Sarà una splendida occasione per ritrovarsi, conoscerci e cogliere l'occasione per raccogliere fondi per la costruzione della stessa". Ovvio che difficilmente saranno raccolte cifre ragguardevoli, la cosa di maggior rilievo è il valore simbolico dell'iniziativa. Un "guanto di sfida" lanciato a chi si è opposto al progetto moschea (la Lega) e continua a vedere in malo modo la sua evoluzione.
L'idea della moschea pisana era partita nel 2007, con la giunta di centrosinistra che, dopo alcuni anni, aveva individuato un'area in un terreno in via del Brennero, non lontano dalla Torre. Con una variante al regolamento urbanistico nel 2012 si era prevista la costruzione del luogo di culto in una zona fino ad allora destinata a verde pubblico.
Il terreno fu poi acquistato dalla comunità islamica tra il 2013 e il 2014. Nel frattempo, però, tra lungaggini burocratiche e cambio di linea politica (nel 2018 ha vinto il sindaco della Lega, Michele Conti), si è bloccato tutto. Ufficialmente per un cambio di destinazione d'uso. In quell'area era stato previsto un parcheggio, da utilizzare, insieme ad altri, ad uso dei frequentatori del vicino stadio di calcio, l'Arena Garibaldi, dove gioca il Pisa Sporting Club.
Dopo lo stop arrivato dalla giunta di centrodestra, la comunità aveva dato battaglia presentando un ricorso contro la delibera. Alla fine il Tar ha dato ragione agli islamici. Nella motivazione tra le altre cose si leggeva: "L’associazione ricorrente è portatrice dell’interesse alla realizzazione di un edificio di culto, l’unico, nel Comune di Pisa, destinato a soddisfare le necessità di quanti pratichino la religione islamica. Si tratta di un interesse particolare in quanto espressamente considerato dall’art. 8 della Costituzione, e riguardante la pratica di una delle religioni più diffuse al mondo, negli ultimi decenni ampiamente praticata anche in Italia". E la giunta aveva dato il via libera: "Un atto dovuto che abbiamo assunto ad esito del perfezionamento di alcuni procedimenti amministrativi, trattandosi di un permesso a costruire convenzionato per la realizzazione di opere di interesse pubblico, quali ulteriori stalli di sosta e di un tratto di pista ciclabile".
Ma che cosa hanno in mente ora le Sardine? Probabilmente guardano già alle prossime elezioni comunali (a Pisa si voterà nel 2023) e intendono marcare il terreno intestandosi una battaglia simbolica. Come fece la Lega prima delle elezioni del 2018, ovviamente sul fronte opposto della "barricata".
Singolare è l'idea di moschea che hanno in mente le Sardine pisane: "Il luogo deve essere, come ha sempre voluto la comunità islamica, un'occasione d'incontro, per conoscere l'altro, un'altra cultura ed altre tradizioni, per un momento di accoglienza reciproca, che giovi alle vite personali di tutti noi e al benessere collettivo". Più che un centro islamico descritto così sembrerebbe un centro sociale-culturale. Ma sarà davvero questo ciò che vogliono gli islamici della zona di Pisa?
Intanto, al di là degli ideali e delle polemiche, concentriamoci sui numeri: per realizzare il progetto moschea serviranno 2 milioni e ottocentomila euro. Non sono pochi.
Ad oggi la raccolta promossa su Gofundme.com è arrivata a 8.356 euro, con 138 donatori. Siamo lontani anni luce dall'obiettivo dichiarato. Senza qualche sostenitore "forte" sarà difficile posare la prima pietra in tempi ragionevoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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