Danilo Toninelli mette in freezer la Tav. O, meglio, mette – seppur idealmente – i sigilli ai cantieri della tratta da alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione.
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dopo averne studiato le carte, ha bocciato (praticamente in toto) la grande opera. E in un recente post pubblicato sui suoi profili social, scrive: "Quando studio dossier come quello della Tav Torino-Lione, non posso che provare rabbia e disgusto per come sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani. È stato enorme lo sperpero di danaro pubblico per favorire i soliti potentati, certe cricche politico-economiche e persino la criminalità organizzata". Infatti, come racconta sempre l’esponente del Movimento 5 Stelle, "ricordate quel ‘prenditore’che al telefono diceva ‘ce la mangiamo io e te la torta dell’alta velocità?’ Bene è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito di una inchiesta su una cosca della ‘ndrangheta che aveva messo le mani sugli appalti per i lavori preliminari del Tav".
Il pentastellato, dunque, spiega e motivo il suo no ai lavori, che devono rimanere in ghiaccio: "Adesso nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile. Questo governo, statene certi, ha messo fine alle mangiatoie e ai comitati d’affari. Le opere si fanno se servono ai cittadini, non a chi le costruisce. Agiamo con un solo obiettivo: migliorare la qualità degli spostamenti e quindi della vita degli italiani". Chiaro e conciso, insomma.
Toninelli blocca la Tav
E nel messaggio su Facebook si legge anche: "Se non lo sapete già, vi dico che la parte internazionale della Torino-Lione in teoria dovrebbe costare complessivamente 9,6 miliardi, suddivisi fra Unione europea al 40%, Italia al 35% e Francia al 25%. Qualcosa, per la verità, si è provato a risparmiare, ma già nel 2007 c’erano importanti economisti e Centri studi che prevedevano una spesa finale tra i 17 e i 20 miliardi di euro. Certificati poi dalla Corte dei Conti francese che, nell'agosto del 2012, indicò la colossale cifra di 26,1 miliardi, citando le ultime stime del Tesoro transalpino. Una enormità!".
Toninelli, dunque, aggiunge: "A seguito dei primi accordi, il costo dell'opera risultò particolarmente gravoso per il nostro Paese, malgrado insistano sull’Italia soltanto 12,5 chilometri dei 57,5 del tunnel di base del Moncenisio. Uno degli aspetti più scandalosi sta proprio lì: i nostri governanti del tempo, stiamo parlando dei primissimi anni Duemila, decisero di accollarsi la parte maggiore delle spese per convincere la Francia, che era giustamente riluttante rispetto alla costruzione dell’opera. Anche perché negli ultimi venti anni lo scambio di merci tra Italia e Francia ha avuto una discesa costante".
La risposta a Toninelli
Non si è fatta attendere troppo la replica alla presa di posizione (irremovibile?) del ministro M5S e il primo commento è di Giacomo Portas, leader dei Moderati eletto alla Camera dei deputati con il Partito Democratico: "Toninelli è un
irresponsabile. Altro che decrescita felice, per lui tutti quanti dovrebbero viaggiare solo col calesse. E intanto gli altri paesi europei ci superano in fatto di infrastrutture".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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