La farsa continua. Ignazio Marino revoca le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre e sfida apertamente Matteo Renzi. Nonostante le minacce del commissario Matteo Orfini, che ora si prepara a calare sul tavolo la carta delle ritiro in massa dei diciannove consiglieri piddì, il sindaco di Roma va allo scontro frontale. Tra il sindaco marziano e i vertici del Nazareno va così avanti un braccio di ferro che fa male solo a Roma e ai romani.
"A Roma gli anticorpi ci sono e funzionano". Marino risponde con durezza al presidente dell'Autorità dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ieri aveva parlato di Milano come "capitale morale" accusando la Capitale di "non avere quegli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspichiamo possa avere". Una replica, quella del sindaco dimissionario, che serve a pizzicare anche Matteo Renzi e i dem che lo vogliono fuori dal Campidoglio quanto prima. Tanto che Orfini lo minaccia sventolandogli in faccia le dimissioni di massa dei consiglieri piddì. "Non ci sono malumori - confida un consigliere - la linea è sempre la stessa. E se sarà inevitabile il bagno di sangue, in Consiglio comunale il Pd è pronto a dimettersi, senza se e senza ma".
La mossa di Marino manda in tilt il Pd. La Giunta si spacca. Il vicesindaco di Roma Marco Causi e gli assessori Alfonbso Sabella (Legalità), Stefano Esposito (Trasporti), Maurizio Pucci (Lavori pubblici), Marco Rossi Doria (Scuola), Giovanna Marinelli (Cultura) e Luigina Di Liegro (Turismo) si dimettono come forma di pressione sul marziano. Che, però, tira dritto: "Ritengo che ci sia un luogo sacro per la democrazia che è l’aula, un consiglio comunale e io sono pronto a confrontarmi con la mia maggioranza per illustrare quanto fatto: le cose positive, gli errori e la visione per il futuro". Ed è qui che ci sarà lo scontro finale. I numeri decideranno chi avrà la meglio. Perché, se da una parte il Pd è pronto a far dimettere in massa i propri consiglieri, il Sel ha già dato l'ordine di rimanere tutti ancorati al proprio scranno. "Ascolteremo il sindaco e valuteremo. Il Pd farà le sue scelte, noi continuiamo a dire anche al Pd - spiega Paolo Cento - con cui abbiamo condiviso questa esperienza, che sono incomprensibili le ragioni per cui non si voglia fare il dibattito pubblico dimettendosi prima".
In serata però è arrivata la notizia che fa tremare Marino. Sarebbe infatti stata raggiunta la quota dei 25 consiglieri comunali pronti a dimettersi. Ai 19 del Pd, secondo quanto si apprende, si unirebbero quattro dell’opposizione e due della maggioranza. Ai consiglieri del Pd si unirebbero dunque Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza.
Per l’opposizione a dimettersi Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Le dimissioni contestuali dei consiglieri saranno presentate in serata o al massimo domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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