Ortega arresta i rivali Al voto vuole correre solo

San Paolo. Dal 2 giugno scorso il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha arrestato con accuse totalmenteinventate oltre 20 esponenti di spicco dell'opposizione. L’ultimo è stato l’altroieri l’ex deputato Pedro Joaquin Chamorro, figlio di Violeta Chamorro, già presidente del paese tra 1990 e 1997 che sconfisse Ortega nonostante avesse contro l’esercito guidato da Humberto Ortega, fratello di Daniel. La prima a finire dentro era stata la sorella di Pedro Joaquín,Cristiana Chamorro, in prigione domiciliare e, a detta di tutti i sondaggi, la candidata dell’opposizione con più chance di vittoria alle presidenziali del prossimo 7 novembre. Dal suo arresto è stato un crescendo rossiniano di abusi. Il 5 giugno, infatti, Ortega fa arrestare Arturo Cruz, un suo ex ambasciatore negli Stati Uniti. L’8 giugno scattano le manette per Felix Maradiaga, leader del movimento di unità nazionale blu e bianca (UNAB), gruppo d’opposizione nato dopo la protesta dell’aprile 2018, cui fece seguito lasanguinosa repressione orteguista, con centinaia di morti e 100mila esuli. Poche ore dopo e, sempre l’8 giugno, viene arrestato il candidato economista Juan Sebastian Chamorro. L'ultimopresidenziabile a finire in gattabuia è il giornalista Miguel Mora, arrestato una settimana fa con l’accusa di attentare contro "l'indipendenza e la sovranità" del Nicaragua. Lui, al pari di molti degli arrestati, risulta desaparecido.

"L'ondata di arresti che sconvolge il Paese è tra le peggiorirepressioni contro la società civile in America Latina da decenni", denunciava qualche giorno fain prima pagina il Wall Street Journal. Con 5 su 8 candidati in gattabuia, le prossime presidenzialipotrebbero anche disputarsi con il solo Ortega, al massimo con qualche candidato da lui scelto a piacere sul modello del Venezuela di Maduro. Al satrapo sandinista sembrano infatti far meno paura le minacce dell’Occidente (sinora molto light) che lasciare il potere. Anche perché a differenza del 1990, quando perse le elezioni, stavolta Ortega, un cleptocrate accusato persinodi pedofilia dalla figliastra Zoilamérica, rischia una condanna per violazione dei diritti umani. Paradosso è che in carcere sono finiti in questigiorni anche pezzi grossi della rivoluzione sandinista come Dora María Téllez e il generale Hugo Torres.

"Stanno portando avanti una notte dei lunghi coltelli ", ha detto l'ex "Comandante 2" poco prima di essere arrestata. "Non avrei mai pensato che in questa fase della mia vita avrei combattuto un'altra dittatura", ha aggiunto l'ex capo dei servizi segreti orteguisti. Quanto sta accadendo a Managua oggi dissipa ogni dubbio residuo sulle credenziali di Ortega come dittatore, un caudillo che governa il Nicaragua come un feudo, ha come vicepresidente sua moglie e hapiazzato tutti i figli nei nuclei duri del potere.

Una satrapia simile a quella dei Castro che bastona la stampa libera, arresta la dissidenza e,da un mese a questa parte, incarcera qualsiasi candidato non gradito in quelle che sono destinate ad essere solo un simulacro di elezioni.

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