Non scomodiamo i monatti del grande Alessandro Manzoni. La paura non ha colore. E se si pensa che nel mondo l’epidemia di Coronavirus si diffonde a macchia d’olio, un po’ di fifa viene. Siamo nel salotto di “Otto e Mezzo” e ospite di Lilli Gruber c’è, tra gli altri, Massimo Giannini. Editorialista del quotidiano La Repubblica e direttore di Radio Capital. Si parla di paura legata al virus cinese e l’ospite immediatamente perde le staffe, attaccando il leader della Lega, Matteo Salvini.
Dura la sua offensiva: “La paura è l’unica arma che il leghista sa usare. Esprimo anche qualche perplessità sui suoi elettori, ho il timore che da lui si aspettano esattamente questo. E sono preoccupato, da cittadino più che da giornalista”. In un colpo solo Giannini "maltratta" gratuitamente circa il 30 per cento di cittadini italiani che votano il Carroccio. E la metà del popolo italiano se questa cifra si allarga a tutto il centrodestra, che dagli scranni dell’opposizione, si azzardano a criticare il governo giallorosso.
L’editorialista di Repubblica si vanta testimone di un’Italia impavida che non teme nulla: tanto meno i poveri cinesi. Sono gli stessi che sui social e al bar si battono il petto contro la qualunque, basta che la vittima di turno venga da destra. Insomma, per non dilungarci, in un minuto e mezzo di video, la sinistra salottiere sbeffeggia Salvini e salviniani in un colpo solo. “Non strumentalizzare politicamente il Coronavirus”. A sinistra lo ripetono spesso per colpire il leader legista che ha messo in dubbio la preparazione dell'esecutivo a gestire l’emergenza. Ma Giannini proprio non ci sta.
“Il vero untore è Salvini”, assicura di fronte a Matteo Renzi e Beppe Severgnini, che lo ascoltano attenti. Salvini, secondo questo ritratto, sarebbe quella cattiva persona che diffonde il morbo della paura. Non contento, il giornalista pensa bene anche di insultare gli elettori leghisti.
Si parla, come detto, del tema che sta popolando le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Tuttavia, tra le sfumature della discussione c’è quella relativa al dibattito politico che si è innescato in Italia. In particolare, si è posto l’accento sulla possibilità che il governo potesse muoversi con una maggiore tempestività. E sulla presunta speculazione sulla vicenda adottata da Salvini.
Particolarmente duro è stato il commento del giornalista che non risparmia colpi quando al centro del mirino trova un uomo di destra. Lo hanno fatto per anni con Silvio Berlusconi. Lo fanno ora e continueranno a farlo in futuro. Un morbo, questo sì, pericoloso per la democrazia italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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