La partita più grande che il governo si gioca nella manovra riguarda le pensioni. La battaglia previdenziale si combatte su tre fronti. Il primo riguarda i tagli agli assegni superiori a 4500 euro, il secondo di fatto è quello che prevede un superamento della Fronero con quota 100 e il terzo è l'aumento delle minime a 780 euro.
Tutte misure che richiederanno un'analisi di costo non indifferente da parte di via XX Settembre che in queste ore è a lavoro per trovare la quadra. E in questo quadro in cui serve reperire risorse ecco che spunta dalle parti della Lega un'ipotesi suggestiva: la pace contributiva. Come riporta laStampa nella nota a fine vertice del Carrorrcio, la riforma delle pensioni potrebbe essere "realizzata con misure di buon senso, compresa la pace contributiva nell'ottica di favorire l'aumento volontario della contribuzione da parte dei lavoratori".
Di fatto la proposta riguarda tutto ciò che manca all'appello sui versamenti dal 1996. Secondo le ultime stime Inps in Italia sul fronte contributi vengono evasi circa unidici miliardi all'anno.
Se la proposta della Lega dovesse entrare in manovra allora ci sarebbero forti sconti per gli autonomi e anche per le imprese. Una misura comq questa però porterebbe nelle casse dello Stato un'entrata "una tantum" e quindi non potrebbe essere usata per una misura permanente come Quota 100.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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