"Se fossi in Tria inizierei a cercare altri 23 miliardi...". Pier Carlo Padoan suggerisce al governo di preparare la stangata.
"Con Tria siamo amici", dice l'ex ministro al Corriere della Sera, "Se fossi in lui preparerei la manovra correttiva. Se il ministro dell'Economia dice che siamo in stagnazione - spiega - mi aspetto il sequitur, che dica cioè cosa intende fare per uscirne. Invece lui non lo fa".
Poi suggerisce al suo successore il da farsi: "La ricetta è una sola, sostenere gli investimenti sia pubblici che privati", dice, "Non dò consigli, non ne ha bisogno. Ma al governo suggerisco di cominciare a lavorare per la prossima manovra, per la quale dovrà trovare 23 miliardi solo per non fare aumentare l'Iva. Anzi, mi preparerei anche un piano B. Se le cose dovessero peggiorare ci sarebbe la necessità di una manovra correttiva già a primavera. Meglio portarsi avanti con il lavoro".
Padoan respinge quindi le critiche al passato governo: "Puesto continuo ricorso a scaricare le responsabilità è veramente fastidioso, oltre che ridicolo. Di Maio faccia il favore di andare a guardarsi i dati. Fino alla metà del 2018 l'economia cresceva. Poi è arrivato il loro governo ed è crollata la fiducia sia delle imprese che dei cittadini". "Certo ci sono altri fattori. C'è un rallentamento complessivo dell'Europa, nessuno lo nega.
Ma poi c'è un fattore italiano che è proprio il crollo della fiducia. Senza fiducia non si investe, non si spende. Si ferma tutto". Buoni comunque i rapporti con Tria: "siamo amici da anni, ci siamo incontrati spesso. I rapporti sono ottimi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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