Una sorta di amnistia politica a urne chiuse per i Cinque Stelle "ripudiati". E' quanto chiede Vittorio Di Battista, padre del più famoso Alessandro, capopolo grillino della prima ora, al candidato premier Luigi Di Maio con un post su Facebook.
"Luigi Di Maio, in c**o alla balena, in c**o ai nemici d'Italia - scrive senza badare troppo alla forma il padre di "Dibba" - ed 'amnistià per qualcuno degli erranti a 5 Stelle. Sulla mia pagina la stragrandissima maggioranza è per il perdono. Sii generoso..."
Il riferimento è ai candidati grillini "ripudiati", messi in lista e poi alla gogna per incompatibilità coi valori del Movimento per i più svariati motivi, a partire dall'iscrizione alla massoneria per finire con lo scandalo Rimborsopoli. Allo scoppiare dello scandalo Di Maio promise che nel caso fossero stati eletti, quegli "impresentabili" si sarebbero dimessi spontaneamente.
Ma ora che si tratta di formare una maggioranza di governo ogni seggio in Parlamento è prezioso e una rigida intransigenza potrebbe costare l'occasione di guidare il Paese per davvero.
Consentire che anche un solo parlamentare eletto sotto i colori grillini passi al gruppo misto potrebbe rivelarsi un imperdonabile spreco.Palazzo Chigi, deve aver pensato il padre di Di Battista, va bene un grembiule. Chissà se anche Di Maio la pensa allo stesso modo.
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