Dopo diversi mesi in attesa di conoscere il suo destino, monsignor Georg Gänswein, per oltre vent'anni segretario personale di Benedetto XVI, è stato nominato Nunzio nei Paesi baltici, Lituania, Estonia e Lettonia. La comunicazione è arrivata ieri dal Vaticano e appare come la chiusura di un rapporto, quello tra Papa Francesco e l'ex Prefetto della Casa Pontificia, che si era deteriorato dopo la morte di Joseph Ratzinger, avvenuta il 31 dicembre 2022.
La sede effettiva per Gaenswein sarà Vilnius, da cui dipendono anche le rappresentanze diplomatiche vaticane a Tallinn e Riga. Sede rimasta vacante dall'11 marzo, quando il titolare, mons. Petar Rajic, era stato nominato dal Papa Nunzio a San Marino.
Le scintille tra il monsignore tedesco e Bergoglio erano iniziate con l'uscita del volume «Nient'altro che la verità» (scritto con il giornalista Saverio Gaeta per Piemme) in cui l'ex segretario di Ratzinger accusava Francesco di averlo reso un «prefetto dimezzato» perché di fatto lo aveva allontanato dal Palazzo apostolico. Il libro-confessione ripercorreva il difficile rapporto con il Papa attuale: «Non cambiò idea nemmeno dopo una lettera di Ratzinger in mio favore», scrive mons. Gänswein. La replica del Pontefice: «Mi ha addolorato il fatto che abbiano usato Benedetto contro di me. Il libro di Gänswein è stato pubblicato il giorno della sua sepoltura, e mi è sembrato una mancanza di nobiltà e umanità», ha affermato Francesco nel libro-intervista «Il successore», scritto con il giornalista spagnolo Javier Martinez-Brocal. Dopo la morte di Benedetto XVI e su richiesta del Pontefice argentino, l'ex Prefetto della Casa Pontificia aveva lasciato il suo appartamento in Vaticano e si trovava da mesi nella sua diocesi di Friburgo, in Germania, senza incarico. Ieri la nomina a Nunzio - una sorta di ambasciatore del Papa - nei Paesi baltici.
In occasione del primo anniversario della morte di Ratzinger, Bergoglio aveva ricevuto in udienza privata Gänswein il 3 gennaio 2024 e già si era ventilata l'ipotesi della nomina a Nunzio nei Paesi Baltici, escludendo definitivamente la possibilità di essere inviato in una diocesi in Germania, vista la forte opposizione con il clero locale.
Se apparentemente la nomina potrebbe sembrare una diminutio per il monsignore tedesco perché Vilnius considerata sede periferica, a ben vedere l'area potrebbe rappresentare una occasione di rinascita professionale per l'ex segretario di Benedetto XVI.
Considerata la vicinanza alla Russia e il ruolo strategico che giocano i tre Paesi nel conflitto in Ucraina, Gänswein potrebbe intessere rapporti importanti anche con il presidente russo, Vladimir Putin, con cui ha già avuto modo di dialogare in occasione delle sue visite da Papa Francesco.
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