Da Padre Hamel in preghiera a don Malgesini. Uomini di fede traditi da chi volevano aiutare

Nel resto d'Europa e in Italia vittime degli estremisti islamici o della mafia

Da Padre Hamel in preghiera a don Malgesini. Uomini di fede traditi da chi volevano aiutare

Sacerdoti uccisi dalla mafia, religiosi che hanno dato la vita per gli ultimi, assassinati proprio da coloro che avevano aiutato, preti che hanno versato il sangue nelle terre dei cristiani perseguitati. Uccisi da squilibrati, per motivi economici, culturali e religiosi, in un mondo in cui «uccidere in nome di Dio» e al grido di Allah akbar (Dio è grande) è diventata ormai mera propaganda. La Francia è la nazione che negli ultimi anni ha sacrificato più sacerdoti. Sono passati appena cinque anni dalla brutale uccisione di padre Jacques Hamel, ucciso a Rouen, mentre si trovava in chiesa per pregare. Sgozzato da due estremisti che avevano giurato fedeltà allo stato islamico. Ieri la Chiesa francese è ripiombata nella paura, con la barbara uccisione di padre Olivier Maire, 60 anni, assassinato dalla stessa persona che incendiò la cattedrale di Nantes la scorsa estate. Andando indietro negli anni, viene alla mente la violenta aggressione a frère Roger, fondatore della Comunità ecumenica di Taizè, assassinato da uno squilibrato nel 2005, che lo colpì con un coltello mentre pregava.

Anche l'Italia ha pagato il suo prezzo.Nel settembre del 2020 don Roberto Malgesini fu assassinato nel giorno dell'anniversario della morte di padre Pino Puglisi, il prete anti-mafia freddato a colpi di pistola a Brancaccio, quartiere malfamato di Palermo, il 15 settembre 1993. Don Malgesini fu ucciso da un migrante senzatetto con problemi psichici a Como. Pochi anni prima, nel gennaio 1999, la chiesa comasca piangeva don Renzo Beretta, il parroco di Ponte Chiasso, impegnato nell'aiuto agli emarginati, tossicodipendenti ed extracomunitari. Fu ucciso in pieno giorno sul sagrato della sua chiesa, ripetutamente accoltellato all'addome da un marocchino irregolare che aveva chiesto aiuto a don Renzo.

Stessa sorte toccò a don Andrea Santoro, sacerdote di Roma, brutalmente assassinato a Trebisonda, in Turchia, mentre pregava inginocchiato nella sua chiesa. L'assassino urlò «Allah è grande».Per il delitto fu arrestato e condannato un giovane di 16 anni. Ma per molti l'omicidio resta ancora incompreso

L'elenco è ancora lungo: padre Jesus Reynaldo Roda, degli Oblati di Maria Immacolata, è stato freddato nella sua cappellina dell'isoletta di Tabawan (Filippine del Sud) mentre recitava il rosario, Francois Murad è stato assassinato a Gassanieh, nel nord della Siria, in un assalto dei militanti al convento dove risiedeva. E Thaier Saad Abdal fu ucciso durante la messa domenicale in un attentato compiuto nella Cattedrale siro-cattolica di Bagdad, in Iraq.

Una vera e propria escalation del martirio: 115 missionari morirono nel decennio 1980-1989, 604 tra il 1990 e il 2000 (un'impennata dovuta al genocidio in Ruanda), mentre negli ultimi 15 anni (2001-2015) il totale degli operatori

pastorali uccisi è di 365. Non si può dimenticare, infine, il gesuita italiano Paolo Dall'Oglio, fondatore della comunità monastica Mar Musa, in Siria: se ne sono perse le tracce nel 2013 flebile la speranza che sia vivo.

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