"Così a Genova sosterremo il sindaco Bucci"

La renziana Raffaella Paita a tutto campo: dalle amministrative di Genova, al ruolo d'Italia Viva, passando per le riforme strutturali che servono al Paese

"Così a Genova sosterremo il sindaco Bucci"

Italia Viva, a Genova, sosterrà il sindaco uscente Marco Bucci, che è sostenuto dal centrodestra e dal civismo. L'onorevole renziana Raffaella Paita spiega i perché di questa scelta e disegna la prospettiva di un cambiamento profondo nel Paese, in specie sui temi legati alla Giustizia ed al riequilibrio dei poteri.

Onorevole, Italia Viva a Genova sosterrà il sindaco uscente Marco Bucci, che guida una Giunta di centrodestra. Una scelta post-ideologica?

"Ho fatto questa scelta perché Bucci è il sindaco della ricostruzione. Ha fatto delle cose davvero buone per Genova. Cito tre esempi: l'abbattimento della diga di Begato, un grande edificio popolare che era sinonimo di degrado che era abitato da famiglie deboli con problemi d'integrazione che sono state ricollocate in luoghi più idonei; la ricostruzione del ponte di Genova; la realizzazione della Darsena sul disegno di Renzo Piano che guarda al futuro. Il mandato è stato positivo. Tra l'offerta politica del Pd alleato con la sinistra massimalista e con il MoVimento 5 Stelle ed un'operazione connotata da una forte identità civica, che è esaltata dalla presenza della lista del sindaco, ho ritenuto importante dare continuità amministrative. Nell'ambito di un voto amministrativo di certo non dobbiamo guardare alla ideologia".

Diviene sempre più complesso immaginarvi del "campo largo" del centrosinistra.

"Ho già chiarito in tutte le occasioni che questa nostra scelta su Genova non è il preludio o l'anticipo di una collocazione nel centrodestra. Siamo alternativi a sovranisti ed a populisti. Di sicuro il nostro posizionamento a Genova conferma le difficoltà a fa parte di un "campo largo" dove figura anche il MoVimento 5 Stelle, che è antitetico alla nostra esigenza di descrivere con dei "sì" le necessita che ha il Paese in questo momento. Non saremo mai con quelli che hanno detto "no" a tutto. Questa è la conferma che in quel "campo largo" lì non ci possiamo stare".

Su Giustizia e presidenzialismo, però, state prendendo posizioni molto diverse dal "campo largo".

"Sì, è vero ma lo stiamo facendo con grande coerenza rispetto a quello che abbiamo sempre fatto e detto nel Paese. Abbiamo proposto una grande riforma costituzionale che ridisegnasse poteri e desse un diverso peso a questi ultimi. Siamo la forza politica che ha fatto della lotta a giustizialismo un motivo di grandi battaglie. Io sono stata tra le primissime a firmare per i referendum sulla Giustizia e farò campagna referendaria. In questo Paese c'è bisogno del riequilibrio dei poteri e di sconfiggere giustizialismo: credo che sia elemento di merito e medaglia per tutti noi".

Anche rispetto alla vittoria in Francia di Macron si è parlato di post-ideologia.

"Un momento, ci andrei cauta. Il presidente Emmanuel Macron ha vinto contro i sovranisti. La Francia ha fatto una scelta di responsabilità, dando anche una risposta in merito alla situazione geopolitica, con la possibile influenza russa e con i disegni egemonici di Vladimir Putin. La vittoria di Macron è rappresentativa per tutti noi europeisti che abbiamo l' Occidente come riferimento valoriale".

Il proporzionale potrebbe essere la chiave per risolvere il rebus delle alleanze?

"Renzi è stato chiaro in merito. Il nostro modello di riferimento è il doppio turno. Non abbiamo nulla in contrario al proporzionale a patto che siano previste le preferenze e la soglia di sbarramento. Sono i cittadini a dover decidere da chi essere rappresentati in Parlamento. Una legge proporzionale senza questo tipo di miglioramenti sarebbe difficile per noi. Ma ora è importante non tanto la tecnicalità ma il disegno che noi dobbiamo lanciare al Paese.

Noi riformisti dobbiamo essere capaci di lanciare una sfida alternativa a sovranisti e populisti, con coordinate programmatiche chiare: garantismo, europeismo, semplificazione e velocizzazione nella realizzazione delle opere, libertà di competere e forte attenzione ai temi della innovazione, come rispetto al digitale. Penso che la nostra prospettiva alle prossime elezioni debba essere quella di divenire decisivi nell'ambito degli schieramenti".

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