Per 80mila persone nell'area palermitana, compresi i comuni di Torretta e di Capaci, è vivamente sconsigliato il cibo a chilometro zero almeno per i prossimi 15 giorni. Pena l'intossicazione alimentare da diossina che provoca danni irreversibili all'organismo umano, fino al cancro. L'ordinanza del sindaco dell'area metropolitana Roberto Lagalla invita a non mangiare uova, carne, frutta con la buccia, verdura di che si coltiva nei campi che si estendono nelle vicinanze della discarica di Bellolampo, che da giorni brucia (ora le fiamme sono arrivate alla terza vasca) e scatena nell'aria proprio l'insidiosa diossina.
Un pericolo per umani, animali e piante. L'allarme è scattato ieri con i risultati presentati alle autorità cittadine dall'Arpa sulla base dei rilievi fatti nella zona della discarica: la concentrazione della sostanza, sprigionata dalla combustione dei rifiuti, è risultata nove volte superiore ai valori accettabili dalle norme. All'Arpa spiegano il motivo dell'effetto a cascata sugli alimenti. Respirare fumi con diossina di per sé non è pericoloso, il rischio sta nell'ingestione della sostanza tossica che si deposita nel terreno e sulle piante ed entra nella catena alimentare, cioè frutta e ortaggi, latte, carne (per animali che ingeriscono erba contaminata).
Le misure precauzionali riguardano zone densamente popolate e soprattutto utilizzate per gli allevamenti e le coltivazioni. L'area inquinata è vastissima: a Palermo i quartieri popolari di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo dove risiedono circa 64mila abitanti, Torretta con 4.300 abitanti, Isola delle Femmine e Capaci con 11.500 residenti. Coinvolti anche i residenti delle villette situate lungo la strada che porta a Bellolampo, circa 600 persone.
Per tutti gli abitanti (e per i turisti che in questa stagione abbondano nei dintorni di Palermo) è quindi sconsigliato mangiare frutta con la buccia e la frutta va lavata accuratamente. Inoltre, meglio non mangiare carni, latticini e uova provenienti dalla zona per l'uso di mangimi e foraggi a rischio contaminazione. Nelle prossime ore il servizio veterinario dell'Asp comincerà anche il monitoraggio sul bestiame per controllare il loro stato di salute (e l'eventuale abbattimento). E tra qualche settimana si ricontrollerà tutto per verificare se l'emergenza è rientrata. Ma nelle zone colpite anche strade e spazi aperti saranno disinfettati.
La discarica di Bellolampo sembra un disastro annunciato visto che la Regione ne ha aperte diverse sul territorio. In totale si smaltisce in discarica il 51,25% dei rifiuti prodotti, 239 kg per ogni abitante. Una situazione che colloca la Sicilia all'ultimo posto della classifica nazionale. Per fare un confronto, la Lombardia conferisce in discarica il 3%. E la media nazionale si attesta al 19% (ma la Ue intima all'Italia di ridurla sotto al 10% entro il 2025).
Una situazione emergenziale che si evidenza anche da altri numeri, la raccolta differenziata si ferma al 45,7% nella regione con differenze sostanziali tra le varie città. Se a Trapani si raggiunge il 74%, a Palermo siamo solo al 33% (17% sei anni fa). E i rifiuti che non finiscono in discarica, vengono spediti al Nord e all'estero, Danimarca in testa.
Una situazione che la giunta Schifani intende ribaltare con un piano strutturale approvato a febbraio che mira a prevenire la produzione dei rifiuti, sostenere la trasformazione in risorse e favorire la diffusione di prodotti sempre più sostenibili. Il tutto entro il 2027.
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