"Palpeggiata e picchiata da 40 uomini"

La giovane inglese e gli abusi di piazza Duomo. Sarà ascoltata dai pm milanesi

"Palpeggiata e picchiata da 40 uomini"
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Le violenze sessuali di gruppo a Capodanno a Milano irrompono nell'opinione pubblica inglese. La ragazza di 19 anni, studentessa universitaria del nord dell'Inghilterra, di cui già si era saputo ha parlato della sua terribile esperienza al Daily Mail. «L'inferno dello stupro di 30 uomini di una ragazza inglese che spaventerebbe qualunque genitore: come il viaggio in Italia di una giovane donna è diventato una lotta per la sopravvivenza contro una folla che si eccitava di più, più lei era terrorizzata», titolava ieri il quotidiano britannico.

Imogen, questo il nome della vittima delle aggressioni sessuali in piazza Duomo, ha parlato sia con il Daily sia con SudInfo, il quotidiano di Liegi che per primo ha riportato la denuncia di quattro turiste belghe, facendo emergere il caso su cui la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per violenza sessuale di gruppo al momento contro ignoti. Sono stata «afferrata e tirata da sconosciuti che mi tenevano braccia e mani», ha dichiarato la studentessa inglese. «Ogni uomo che passava, erano circa quaranta, cercava di palpeggiarmi, di alzarmi il vestito, di separarmi dai miei amici o di picchiarmi». Ancora: «Ho lottato per liberarmi e loro si divertivano e si eccitavano per la mia angoscia». Imogen sarà ascoltata per rogatoria dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella.

La giovane, ancora scioccata, ha descritto gli assalti sessuali del branco come un'azione «organizzata», come una «calvario disumanizzante». Il racconto: «Mi trattenevano, non potevo difendermi e non avevo scampo. A un certo punto ho avuto paura di essere uccisa o stuprata in un Paese non familiare che credevo sicuro. Mi si spezza il cuore a dover affrontare tutto questo proprio all'inizio della mia vita adulta». La 19enne, che era a Milano con alcuni amici e in Duomo ha fatto amicizia con il gruppo di studenti belgi, spiega inoltre che «le autorità non avevano fatto nulla per organizzare la serata». Imogen è stata presa d'assalto per ben due volte, in due momenti distinti. Uno degli aggressori a un certo punto ha parlato di «violentarla» e lì la giovane è riuscita a ribellarsi con tutte le sue forze. È stata anche ferita e sanguinava. «Ci hanno lanciato un liquido sconosciuto che ci ha irritato naso e occhi e non riuscivamo a respirare». Prima di avere un attacco di panico la ragazza ha «sentito le urla di un'altra donna inglese accanto a me, anche lei aggredita sessualmente. Ho cercato di aiutarla». Il Daily riporta poi una frase di una delle vittime di Liegi: «Un uomo mi ha messo le mani nei pantaloni, è andato molto oltre». Continua Imogen: «Il male che ho subito è stato l'assoluta mancanza di religione. Quegli uomini non avevano altro movente che sopraffare donne innocenti, sapendo di poter fuggire senza conseguenze. Non è stato in nome della religione o dell'attivismo politico. È stato un atto di disprezzo urlato contro gli italiani e i loro principi». La 19enne parla della polizia: «Non c'era polizia in piazza e quando abbiamo trovato alcuni agenti, ci hanno detto che non potevano fare nulla.

Quando ho mostrato le ferite e ho parlato delle altre donne, l'atteggiamento è cambiato. Hanno raccolto una dichiarazione completa e una poliziotta mi ha confortato. Mi hanno detto che era un problema noto e che gli aggressori erano uomini del Bangladesh».

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