Il Papa andrà in Kazakistan: ecco quando e perché

Papa Francesco si recherà in Kazakistan il prossimo settembre, dove prenderà parte ad un evento internazionale ideato nei primi anni Duemila da Nursultan Nazarbaev su ispirazione di Giovanni Paolo II: il Congresso dei Leader delle religioni tradizionali e mondiali. Nell'attesa dell'evento, il Pontefice e l'attuale presidente kazako hanno avuto una videoconferenza

Il Papa andrà in Kazakistan: ecco quando e perché

Il pontefice regnante, Francesco, e il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, hanno avuto una lunga videoconversazione da remoto nella giornata dell'11 aprile. I due capi di Stato hanno discusso di come migliorare la qualità (già elevata) delle relazioni tra Vaticano e Kazakistan, del percorso riformistico di quest'ultimo nel dopo-scontri di gennaio e, anche e soprattutto, di dialogo interreligioso ed ecumenismo, due campi nei quali la cooperazione bilaterale è particolarmente stretta e intensa.

La videoconferenza tra il Sovrano di Roma e il presidente kazako avviene in un periodo tesissimo delle relazioni internazionali, cioè la guerra in Ucraina, ed è stata concepita per spianare la strada ad uno degli eventi più attesi dell'anno: la settima edizione del Congresso dei Leader delle religioni tradizionali e mondiali. L'evento, che costituisce il primo e principale raduno ecumenico del pianeta sin dal lontano 2003, avrebbe dovuto avere luogo già l'anno scorso, 2021, ma era stato rimandato a causa della pandemia e si terrà infine quest'anno, più precisamente nelle giornate del 14 e del 15 settembre. E vi prenderà parte anche il papa regnante.

Dell'approdo di Francesco a Nur-sultan, si discute da diversi anni e le indiscrezioni avevano assunto la forma di un invito informale nel febbraio 2021, quando l'allora ambasciatore kazako presso la Santa Sede, Alibek Bakayev, aveva espresso ai microfoni dell'Eternal World Television Network il desiderio di vedere l'erede di Pietro alla Settima edizione, poi posticipata, del Congresso dei Leader delle religioni tradizionali e mondiali. Qualche mese dopo, a novembre, il pontefice aveva ricevuto un invito formale dal senatore Maulen Ashimbayev nel corso di un'udienza svoltasi Oltretevere.

Di cosa si parlerà

La settima edizione del raduno ecumenico affronterà una tematica di stretta attualità, ovverosia il ruolo dei leader delle religioni tradizionali e mondiali nello sviluppo sociospirituale dell'umanità nel periodo postpandemico. Tra gli ospiti confermati figura Francesco, mentre tra quelli vociferati si trova Cirillo, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie. La presenza del capo della Chiesa ortodossa russa, tra l'altro, è uno dei motivi per cui il Vescovo di Roma ha accettato l'invito.

Il Congresso, di che si tratta

Il Congresso dei Leader delle religioni tradizionali e mondiali nasce nel 2003, su volere dell'allora presidente Nursultan Nazarbaev e su ispirazione di Giovanni Paolo II, che due anni prima, rivolgendosi alla gioventù kazaka in Piazza dell'Indipendenza, aveva invitato musulmani e cristiani a costruire una “civiltà basata sull'amore” e a fare del Kazakistan, definito “un Paese nobile, senza confini [...] e aperto all'incontro e al dialogo”, il cuore pulsante dell'ecumenismo religioso e del dialogo interculturale.

L'influenza del papa polacco nella materializzazione del principale appuntamento ecumenico del pianeta è stata tale che la prima edizione, modellata sulla Giornata di preghiera per la pace, è stata allestita in concomitanza con il secondo anniversario del suo viaggio apostolico. Da allora, dal 2003, il Congresso si è tenuto a cadenza triennale, con la sola eccezione della settima edizione, e dal 2006 si riunisce nel mastodontico Palazzo della Pace e della Riconciliazione localizzato nel centro di Nur-Sultan.

Lungi dall'essere un evento plateale nella forma ma vuoto nella sostanza, il

Congresso ha funto da catalizzatore del dialogo tra fedi e culture sin dalla prima edizione, servendo da piattaforma di discussione, di risoluzione delle controversie e di produttore di idee, iniziative e documenti programmatici.

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