Il Papa e le dimissioni: "Lettera già firmata". E dà potere alle donne

Il Pontefice: "Scelta nel 2013, via se malato. Un dicastero al femminile entro due anni"

Il Papa e le dimissioni: "Lettera già firmata". E dà potere alle donne

«Ho già firmato le mie dimissioni». Una confessione senza precedenti quella di Papa Francesco che, in una intervista al quotidiano spagnolo Abc, annuncia di aver lasciato un documento su questo argomento al cardinale Tarcisio Bertone, allora segretario di stato vaticano. «Le firmai e gli dissi: In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato», afferma Bergoglio. Non è la prima volta che il Pontefice parla di dimissioni, è però una novità l'annuncio dell'esistenza di un documento da lui firmato e depositato. Si parla di un testo che, presumibilmente, risale ai primi mesi di Pontificato dell'allora cardinale argentino, visto che Bertone andò in pensione lo stesso anno del Conclave, nel 2013. «È la prima volta che lo dico - sottolinea -. Ora qualcuno andrà a chiederla a Bertone: Dammi il pezzo di carta!», ride il Papa. «Probabilmente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. Io l'ho dato a Bertone in quanto segretario di Stato», conclude il Pontefice.

Bergoglio parla senza timidezza sul futuro Papa, sulle possibili dimissioni, su un nuovo Conclave. Prima di Benedetto XVI, anche Paolo VI scrisse le sue dimissioni in caso di impedimento permanente. «E penso anche a Pio XII», dice. Quale consiglio lascerebbe ai suoi successori? «Direi loro di non commettere gli errori che ho fatto io, punto e niente di più». E sul futuro Conclave, il Papa ricorda che esprime una «uuniversalità della Chiesa. È lo Spirito Santo che opera nel conclave!». Ed ancora, ricorda il Papa emerito, Benedetto XVI, che definisce «un santo». «È un uomo di alta vita spirituale», sottolinea Francesco, confermando di recarsi spesso da Ratzinger al monastero Mater Ecclesiae e di non aver toccato lo statuto di Papa emerito. «Non l'ho toccato affatto, né mi è venuta l'idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non abbia interesse a che mi occupi di queste cose». Ratzinger «vive nella contemplazione... È di buon umore, è lucido, molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua intelligenza. È grande. Quando vedo le recenti foto di Benedetto, che ha 95 anni, sorge l'inevitabile riflessione che sarebbe stato molto difficile per lui governare la Chiesa se non avesse presentato la rinuncia». I «futuribili»? «Sono sempre ingannevoli, quindi non entro in questi discorsi», ribatte. Nella lunga intervista concessa al quotidiano spagnolo, Bergoglio rivela l'intenzione di nominare una donna alla guida di un dicastero vaticano entro due anni. «Ne ho in mente una per un dicastero che si renderà vacante tra due anni. Nulla impedisce a una donna di guidare un dicastero dove un laico possa essere prefetto».

Infine, il Papa esprime preoccupazione per la guerra ancora in atto in Ucraina. «Non vedo una fine a breve termine perché si tratta di una guerra mondiale. Non dimentichiamolo. Ci sono già diverse mani coinvolte nella guerra. È globale. Credo che una guerra venga combattuta quando un impero inizia a indebolirsi, e quando ci sono armi da usare, da vendere e da testare.

Mi sembra che ci siano in mezzo molti interessi». «Faccio quello che posso. Non ascoltano. Ciò che sta accadendo in Ucraina è terrificante. C'è un'enorme crudeltà. È una cosa molto seria. Ed è questo che denuncio continuamente», conclude Jorge Mario Bergoglio.

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