Il Papa a messa, la foto della speranza

È il primo scatto dal ricovero. L'Angelus: "Vivo periodi di prova ma Dio è con me"

Il Papa a messa, la foto della speranza
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Il Papa con la stola viola sulle spalle, ritratto di lato, sulla sedia a rotelle, senza ossigeno. Il volto dimagrito ma non particolarmente sofferente. Per la prima volta dopo 31 giorni dal ricovero al Gemelli, la sala stampa vaticana diffonde una fotografia di Francesco davanti all'altare della Cappellina dell'appartamento al decimo piano dell'ospedale. Uno scatto tanto atteso e che nel giro di pochi minuti ha fatto il giro del web. Ma soprattutto che mette a tacere le «fake news» sulle sue condizioni di salute; per alcuni il Papa sarebbe moribondo o addirittura morto. Invece, dopo oltre un mese, il mondo rivede Francesco. Lo scatto arriva alle 18.57, accompagnato da una breve descrizione: «Questa mattina (ieri, ndr) Papa Francesco ha concelebrato la Santa Messa nella cappella dell'appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli».

Una giornata, quella di ieri, trascorsa tra la preghiera e la terapia. Per la quinta domenica consecutiva, Bergoglio è stato costretto a inviare solamente il testo dell'Angelus, impossibilitato ad affacciarsi o a fare un video-collegamento. «Sto affrontando un periodo di prova» e anche se «il nostro fisico è debole niente può impedirci di amare», scrive il Pontefice. «Condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede, segni luminosi di speranza» sottolinea Bergoglio, ricordando che anche in questi momenti Dio «mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore».

Il Papa ringrazia gli oltre 300 bambini giunti al Gemelli su invito del Pontificio comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini. «So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al Gemelli in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi», prosegue Bergoglio. I bambini hanno anche portato un mazzo di rose bianche nella Cappella dell'ospedale. A guidare la delegazione, padre Enzo Fortunato, presidente del comitato della Giornata mondiale dei bambini: «Abbiamo voluto portare una carezza simbolica al Papa».

Non è mancato, al termine del testo dell'Angelus, il consueto appello alla pace di Francesco. «Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo». E una preghiera per la Chiesa, «chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale.

Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno», sottolinea il Pontefice che proprio due giorni fa in una Lettera ha approvato il calendario di appuntamenti - nel solco del cammino sinodale - per la Chiesa nei prossimi tre anni che culminerà ad ottobre 2028 con una Assemblea ecclesiale in Vaticano.

Ieri sera non è arrivato il bollettino ufficiale sulle condizioni di salute del Pontefice, ma la sala stampa vaticana ha riferito che la situazione resta «stabile».

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