Letta & Company sono stati fatti a pezzi non dalla Meloni, da Salvini o Berlusconi, bensì dal segretario del Partito comunista, Marco Rizzo. Anche chi, almeno in teoria dovrebbe essere dalla loro parte, trova ridicolo che il Pd si faccia dettare la linea da seguire da un rapper.
Il problema di Letta & Co
In una intgervista alla Nazione Rizzo ha commentato la situazione politica non risparmiando pesanti critiche a Enrico Letta e al "suo" Partito democratico. “Destra e sinistra ormai sono speculari nel disinteresse profondo per le prospettive degli italiani - ha argomentato - e i 5 Stelle sono la tragedia che i romani ogni giorno vivono sulla propria pelle. Da quando è sindaco Virginia Raggi, la Capitale precipita. Ma sia Roma sia il Paese non hanno il destino già scritto. I cittadini possono reagire. Anzi, debbono. Almeno se hanno a cuore il futuro dell'Italia e dei propri figli". Un bel quadro, non c’è che dire. Ha poi affermato che loro vanno oltre le narrazioni già sfruttate e si riferisce al sovranismo della Lega, definito di cartone, che ha poi deciso di affiancare il governo Draghi. Perché, ha spiegato, “in questo Paese c'è da combattere una gigantesca battaglia patriottica e di classe. Per dare una prospettiva ai cittadini, alle città, allo Stato. Noi comunisti coltiviamo la visione di un Paese indipendente, dove i diritti sociali - casa, lavoro, scuola e sanità pubblica - siano davvero garantiti”. Ha però tenuto a precisare che sull’indipendenza non si scherza e che nel nostro Paese viene applicata in modo ridotto.
Nell'intervista Rizzo ha fatto poi l’esempio dei vaccini dove, a suo dire, l’Italia non ha autonomia per poter decidere e si è arresa a contare 500 morti al giorno, piuttosto che acquistare il vaccino Sputnik dai russi, come ha invece fatto la Repubblica di San Marino “che non ha l'esercito ma al massimo un drappello di vigili urbani, ci ha dato una lezione di libertà. Ha pensato alla salute dei suoi cittadini e non alle implicazioni geopolitiche. Le parole d'ordine sulla nostra intangibile collocazione euroatlantica nascondono una cifra molto più misera. Siamo un Paese che può andare da qui a lì. Un Paese che non può ambire a produrre un proprio vaccino”. Rizzo non mostra di avere molta fiducia neanche nei due sieri italiani, Reithera e Takis, perché chi produce vaccini, Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Israele, non vuole concorrenza.
"Il Pd è l'antitesi della sinistra"
Intanto però i comunisti sono a Roma, Milano e Torino con tre loro candidati sindaco. Mentre il partito di Letta sembra ormai lontano dalla vera sinistra. Anzi, come ha precisato il segretario del Partito comunista, “il Pd è l'antitesi della sinistra. Ha perso ogni connessione sentimentale con il suo popolo. Si fa dettare la linea da Fedez, un rapper milionario, scambiando l'ordine delle priorità: i diritti civili prima dei diritti sociali. E sa qual è il risvolto peggiore? Si parla di ddl Zan, o di gender, perché la chiacchiera su temi così controversi metta la sordina a temi reali. Non a caso nel Pnrr gli investimenti sulla sanità pubblica sono in coda”. Un modo quindi per sviare sui veri problemi dell’Italia e puntare i riflettori su questioni che fanno clamore e piacciono ai radical chic. E infatti, Rizzo sottolinea che adesso “il Pd lavora solo per chi abita nelle Ztl o per se stesso. Un ufficio di collocamento 'piani alti'. Vedi l'ex ministro dell'Economia Piercarlo Padoan che approda al vertice di Unicredit. Gli esempi sono questi. E il sindacato non fa meglio”.
L'interesse delle sigle sindacali è cambiato
Anche la Cgil sarebbe, sempre secondo il segretario, ormai imprigionata in una finzione deprimente che cerca solo di essere invitata ai tavoli, dove ci sono sigle sindacali che difendono solo la loro sedia. Esempio perfetto il concerto del Primo maggio, ben lontano da quello che era fino a qualche anno fa. Praticamente un suicidio. Ma per Rizzo una soluzione ci sarebbe, “una strategia fondata sul reale: piena occupazione, assistenza sanitaria, scuola che funzioni, assistenza a chi sta davvero male - non a chi abbina attività in nero al reddito di cittadinanza. Diciamolo forte: in Italia c'è gente che 'di lavoro' non lavora. Poi basta con l'ecologismo da salotto. Meglio un piano nazionale contro il rischio idrogeologico assumendo migliaia di ingegneri, architetti, geometri, tecnici, operai e operaie. Tutta l'Italia è da risistemare.
Zappa e vanga in ogni provincia, altro che reddito di cittadinanza”. Forse è ora che Letta & Co ascoltino almeno chi dovrebbe essere dalla loro parte e invece non sembra più esserlo. Il problema è tutto del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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