Secondo molti c'è il rischio che Putin faccia come Sansone che preferì far crollare le colonne del tempio per uccidere tutti i filistei sacrificando anche se stesso. Questo accadrebbe nel caso in cui il presidente russo dovesse vedersi condannato a perdere la faccia e la guerra in Ucraina, e decidesse di usare le armi atomiche «tattiche» più potenti di quella americana su Hiroshima nel 1945. La notizia del giorno è che lo stesso Putin ha annunciato la dislocazione di testate nucleari in Bielorussia. Che valore dare a un tale annuncio? Nessuno lo sa: può essere un bluff o il primo passo per la catastrofe. Intanto Stati Uniti, Europa, e Zelensky, bussano alla porta dell'imperatore cinese per vedere se esiste una realistica possibilità di aprire una trattativa. Xi Jinping ha giocato a Mosca una mano enigmatica senza dire nulla di concreto su come portare allo stesso tavolo russi e ucraini. Il suo decantato piano di pace consiste in un'affermazione di sacri e astratti principi. Ma si è schierato ideologicamente con Putin alimentando il sospetto che la Cina fornisca alla Russia armi di tipo leggero quasi per un dovere simbolico. Joe Biden lo ha diffidato dal procedere in questo senso. Il presidente cinese si è conquistato a Mosca l'immagine dell'imperatore assoluto e guida delle azioni antiamericane e antioccidentali. Putin finora non aveva mai fatto una vera mossa nucleare ma ha colto l'occasione dell'indiscrezione sui i tank britannici destinati all'Ucraina per affermare che l'occidente aveva compiuto un'ulteriore escalation e che la sua risposta non si sarebbe fatta attendere. Ed eccoci all'annuncio di ieri di un dispiegamento di armi atomiche che per i protocolli russi non hanno bisogno dell'autorizzazione del Cremlino. Gli americani hanno inondato il Cremlino di avvertimenti in cui sostengono che l'eventuale uso di qualsiasi arma nucleare sarà considerata come un inizio di guerra globale. E gli Usa hanno cominciato un pressing economico diplomatico e militare su Xi Jinping per dissuaderlo dall'intromettersi. Xi Jinping è forse solo interessato a tenere la Russia al suo guinzaglio con trattati miliardari di fornitura energetiche. Ma la guerra non può aspettare neppure un mese perché nella battaglia per Bakhmut i russi non hanno vinto ma gli ucraini si dicono pronti per una controffensiva.
Si tratta di affermazioni indistinguibili dalla propaganda. L'unica cosa certa è che Putin si è attrezzato per emulare il fortissimo Sansone ridotto a sacrificare se stesso pur di seppellire i nemici sotto le macerie del suo tempio.
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