Pasticcio AstraZeneca. "Stop per i giovani". E arriva il via libera ai vaccini in vacanza

Altro dietrofront sul siero Oxford. Locatelli: "Ora serve una riflessione". Verso una nuova indicazione del Cts. Figliuolo alle Regioni: "Organizzatevi, bilanceremo le dosi. A scuola a settembre ancora con le mascherine"

Pasticcio AstraZeneca. "Stop per i giovani". E arriva il via libera ai vaccini in vacanza

Vaccini in vacanza, mascherine a scuola a settembre, il tormentato percorso di Astrazeneca da ritoccare per evitare spiacevoli anche se rarissimi casi di eventi avversi tra i giovanissimi. Il carnet delle indicazioni sulla pandemia e i suoi corollari è ricco. Ma con voci non sempre univoche. L'unica cosa sicura è la possibilità di fare la seconda dose del vaccino nel posto di villeggiatura, purché il periodo di vacanza sia «congruo».

VACCINO IN FERIE

Anche se il commissario straordinario definisce l'ipotesi vaccini in vacanza «più uno spot che una necessità» ha capitolato alle pressanti richieste delle regioni e ha acconsentito a trasferire lotti di vaccino al mare o in montagna. «Le Conferenza delle Regioni mi ha chiesto la possibilità di essere ancor più flessibile e dare la facoltà di fare anche in casi particolari la seconda dose in vacanza dice a Radio 24 - Ho appena firmato la risposta: per la struttura va bene, ci organizzeremo e faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi». Piemonte e Liguria sono già d'accordo per un interscambio mentre alle Eolie, tra l'11 e il 21 giugno, anche i turisti potranno fare il richiamo della seconda dose. Intanto la campagna di massa prosegue la sua corsa e Figliuolo prevede una media di somministrazioni che oscilla dalle 550 alle 600 mila dosi giornaliere mentre annuncia di aver opzionato la terza dose di richiamo per tutti gli italiani che, verosimilmente, potrebbe essere usata dopo un anno dalla prima vaccinazione.

MASCHERINE A SCUOLA

Se in agosto potremmo togliere la mascherina all'aperto, l'immunizzazione di massa non eliminerà la necessità di protezioni nei luoghi chiusi. E Figliuolo spegne l'illusione di un rientro in classe alla vecchia maniera. «L'architrave del discorso scuola, per riaprirla in massima sicurezza in presenza, è quello della vaccinazione, poi continueremo con il tracciamento e il diradamento, per questo all'inizio del prossimo anno scolastico sarà necessaria la mascherina insieme a ulteriori misure».

IL NODO ASTRAZENECA

Gli open day o open night con Astrazeneca hanno avuto successo tra i giovani che vogliono conquistarsi il green pass per le vacanze. Ma la trombosi venosa che ha colpito una diciottenne genovese ancora in gravissime condizioni ha frenato gli entusiasmi e gli esperti stanno pensando di mettere dei paletti. Il coordinatore del Cts, Franco Locatelli si sbilancia: «Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, a cui va tutta la mia attenzione e il mio affetto, pone un'ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico spiega l'esperto -. Proprio in queste ore c'è un'attenzione che definirei suprema per cogliere tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazioni al vaccino». In pratica, si cambierà ancora una volta criteri. E ci sono voci diverse nello stesso ministero della Salute. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri accenna ad un limite di 40 anni per il suo utilizzo: «Credo che nuove indicazioni sui vaccini siano opportune. Sotto i 40 anni per il sesso femminile è sicuramente più indicato il vaccino mRna. Specialmente ora che l'incidenza del virus è molto più bassa, la forbice tra rischi e benefici sotto i 40 anni si assottiglia». Il sottosegretario Andrea Costa è ancora più rigoroso: «C'è una raccomandazione per gli over 60 e, tutto sommato, se ad essa ci si attiene non sarebbe male». Il commissario Figliuolo, invece, non si sbilancia e attende direttive ufficiali: «Ascolterò gli scienziati», mentre da Aifa emerge la volontà di mantenere i criteri fin qui adottati vista la bassa circolazione del virus e la varietà di sieri a disposizione per le diverse fasce d'età, rimandando la decisione agli organi politici.

Le Regioni avvertono il pericolo di una disaffezione e corono ai ripari. Tanto che il Piemonte ha già deciso di usare Pfizer per il prossimo open day da 18 ai 28 anni. E l'Asl di Napoli cancella l'open day di vaccinazioni in programma per oggi.

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