Patentini e accordi per salvare il turismo

La Sardegna studia il passaporto. Appello di Di Maio ai tedeschi: venite

Patentini e accordi per salvare il turismo

La voglia di vacanza non è mai stata così forte. Ma la valanga coronavirus ha devastato l'industria del turismo, costretta a ripartire con il freno a mano tirato a causa di paletti e misure di sicurezza da rispettare.

Le nostre Regioni si stanno organizzando per limitare i danni. La Toscana punta a rilanciare l'immagine del territorio, in Emilia-Romagna la Cei locale invita i turisti a riscoprire le città d'arte locali e la Sardegna lancia l'idea di un «patentino sanitario» per chi sbarca sull'isola. «Chi volesse venire potrebbe recarsi in un laboratorio privato per fare un test e ottenere un certificato di negatività - spiegato il governatore Christian Solinas -. Prevediamo di accogliere più di 2 milioni e mezzo di turisti. Il turismo nel suo complesso riaprirà dal 25 giugno». I costo del «lasciapassare» oscillerà tra 27 e 30 euro, che la Regione restituirebbe al turista sotto forma di servizi nella struttura in cui alloggia. «Tamponi, test salivari, passaporto sanitario: i potenziali viaggiatori sono sempre più confusi e scartano la Sardegna per la mancanza di chiarezza sulle norme da seguire - protestano Federalberghi, Confindustria e Confcommercio -. Se non si stabiliscono ora le modalità di accesso alla Sardegna, perderemo anche la possibilità di lavorare a luglio e quasi nessuno aprirebbe più». A scegliere il Belpaese, secondo un'analisi di Airbnb, saranno l'82 per cento degli italiani e tra le destinazioni più gettonate ci sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Trentino-Alto Adige. Ma c'è chi sogna e pianifica fughe più lontane e si trova in difficoltà per l'incertezza legata alla riapertura delle frontiere. I turisti che vengono in Italia dovranno attendere il 3 giugno mentre il Tirolo preme su Vienna per l'apertura completa della frontiera con l'Alto Adige. Serbia, Grecia, Bulgaria e Romania stanno concertando insieme la fatidica data, mentre in Francia le frontiere non sono mai state chiuse, ma ci sono controlli per anti-Covid. Via libera anche in Svizzera, mentre la frontiera austriaca con l'Italia resta chiusa e chi va per motivi turistici deve mostrare un certificato con test molecolare negativo al coronavirus. Il governo greco ha deciso di riaprire dal 1 luglio, ma valuta la possibilità di anticipare a metà giugno. Tuttavia, le mascherine restano obbligatorie negli aeroporti e a bordo dei voli ed è necessario compilare un questionario che attesti le condizioni di salute, prima della partenza. La Spagna ha invece revocato il blocco che c'era con l'Italia ma continua a mantenere restrizioni sul turismo e quarantena di 14 giorni per chi entra, che per gli italiani è obbligatoria anche in Danimarca, Belgio, Olanda, Irlanda e Gran Bretagna. A luglio l'isola di Cipro sarà parzialmente riaperta, ma non per noi. In Germania il semaforo verde potrebbe scattare a metà giugno. Ai tedeschi si è appellato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Venite in Italia - ha detto intervistato dal Bild - Ogni anno abbiamo milioni di turisti da ogni parte del mondo, ma in particolare dalla Germania. Per noi quello tedesco è un turismo importante, di alto livello».

Nessuna limitazione, invece, per gli italiani in Croazia.

In Cina i viaggiatori internazionali sono sottoposti ai test negli aeroporti e hanno l'obbligo della quarantena. Chi stava mirando a Usa e Australia rimarrà deluso perché lì resta in vigore il blocco.

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